Il 17 aprile si voterà il referendum contro le trivellazioni, promosso da nove consigli regionali, appoggiati da numerosi movimenti e associazioni ambientaliste. Anche se in pieno clima elettorale, il referendum trova tutti i candidati sulla stessa linea: per il sì. Il sindaco Massimo Barbujani, candidato, ricorda: “Siamo stati il primo comune del Veneto a manifestare contro questa eventualità, perchè siamo ben consapevoli delle problematiche che nascono con le estrazioni. Quindi sarò in prima linea, con la fascia tricolore, e mi darò da fare per il raggiungimento del quorum”. Quindi una stoccata ai “palazzi romani”: “Potevano accorpare il voto alle elezioni. Avrebbe consentito un notevole risparmio e agevolato il raggiungimento del quorum”.
Battagliera anche la pentastellata Cristina Caniato: “È un referendum che chiama i cittadini a dare una prima risposta su un tema importantissimo: lo sfruttamento del nostro territorio e soprattutto le scelte di quale futuro vogliamo per l’Italia. Dobbiamo andare a votare e votare sì”. Anche la candidata grillina accusa il Governo di boicottare la consultazione impedendo l’election day. “Siamo consapevoli che questa non è la risposta per fermare lo scempio delle nostre coste e del nostro Paese – aggiunge – ma è sicuramente una prima risposta”.
Omar Barbierato, Impegno per il Bene comune, invita “ad andare a votare e a votare sì, per chiedere che i contratti in essere delle piattaforme offshore in acque italiane non vengano rinnovati allo scadere delle concessioni. Il rischio per il nostro territorio e per il Mar Mediterraneo è troppo grande.” E annuncia: “Stiamo organizzando ad Adria una conferenza con esperti del nostro Polesine per spiegare dal punto di vista scientifico e tecnico quali rischi corriamo nella nostra zona”.
Nicola Zambon, centrosinistra, è in linea: “Contrarissimo a qualsiasi tipo di estrazione che vada a pregiudicare il nostro territorio. Adria scompare se trivellano o estraggono ancora metano o petrolio o altra cosa. Faremo le barricate”. Fiducioso sul quorum: “È un tema sentito da tutti i cittadini”.
Giorgia Gay