Truffa, appropriazione indebita e falso in assegni. Queste le accuse che hanno condotto alla denuncia di S.C., imprenditore edile 58enne del rodigino. I carabinieri sono riusciti a individuarlo dopo circa cinque mesi di indagini testimoniali e documentali.
Il tutto era nato da una denuncia contro ignoti sporta lo scorso mese di marzo da una donna di Porto Viro, che aveva segnalato l’avvenuta presunta sottrazione o comunque appropriazione indebita di un assegno prelevato dal proprio carnet. Ricostruendo quindi i passaggi della negoziazione del titolo di credito, nel frattempo andato in protesto per mancanza di fondi, i militari dell’Arma erano risaliti ad un istituto di credito di Verona, come luogo in cui l’assegno era stato portato all’incasso.
Sviluppando passo dopo passo i vari passaggi bancari, gli investigatori sono infine risaliti a S.C., titolare di un’impresa di costruzioni con alle spalle già altri guai giudiziari, come colui che aveva consegnato l’assegno, compilato per la cifra di 17.000,00 euro, ad un suo fornitore quale garanzia per il pagamento di materiale edile in precedenza acquistato. La giustificazione fornita dall’uomo in merito alla firma associata ad una donna, è stata che si trattava di un assegno appartenente alla moglie, cosa risultata poi non corrispondente al vero.
In definitiva, dopo aver escusso diverse persone, tra cui anche vari operatori degli istituti di credito, ed aver acquisito documentazione bancaria e commerciale, i Carabinieri sono risaliti con certezza a S.C. quale protagonista della truffa, che è stato così denunciato a piede libero: la sua posizione è ora al vaglio della magistratura rodigina.
