Trentuno milioni di euro in arrivo da Roma. Questa la cifra che il Consiglio dei Ministri ha deciso di stanziare per fare fronte ai danni provocati dalle calamità naturali abbattutesi in Veneto tra il 2013 e agosto 2015. Tra queste, anche il tornado che ha devastato la Riviera del Brenta e le frane del 4 agosto di un anno fa che hanno interessato il Cadore e provocato la morte di tre turisti.
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera del Consiglio dei ministri è avvenuta nei giorni scorsi e, sulla base della Legge di stabilità 2016, dà copertura al 50 per cento dei danni causati dagli eventi calamitosi che si sono verificati in Veneto e che sono stati oggetto di dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei ministri.
I fondi nazionali sono destinati a coprire fino all’80 per cento dei danni subiti dagli immobili ‘prima casa di proprietà’ e fino al 50 per cento del fabbisogno per le attività produttive.
“Siamo soddisfatti per aver ricevuto, dopo tante pressioni, la dovuta attenzione da parte del governo nazionale nei confronti di questa porzione del paese che, tra nubifragi, tornado e frane, ha subito devastazioni e danni ingenti”. Questo il commento del presidente della Regione, Luca Zaia, che prosegue “Dopo tante promesse, questa è la prima tornata di fondi statali per le grandi emergenze destinata al Veneto, dopo gli aiuti stanziati per l’alluvione del 2010 che ha messo in ginocchio il Veneto centrale. Ma continueremo a premere affinchè tutti i danni vengano risarciti, ma soprattutto cambi l’atteggiamento complessivo e la normativa nei confronti delle calamità”.
Il sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Pier Paolo Baretta, che in prima persona si era speso perché il Veneto ricevesse la giusta attenzione, commenta: “Abbiamo, in questo periodo, evitato di rispondere a inutili polemiche e lavorato, senza clamore, alla soluzione che è arrivata. Non abbiamo avuto bisogno di “cani da guardia”, né di “pressing”; abbiamo semplicemente fatto quello che i cittadini si aspettavano dal Governo: non li abbiamo lasciati soli. Ora serve vera collaborazione istituzionale per gestire al meglio la erogazione”.