venerdì, 29 Marzo 2024
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Taglio di Po, il vicesindaco ai giovani in fuga “Rimanete e facciamo squadra”

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foto pasettoCome impedire la mancanza di lavoro, l’assenza di politiche per i giovani e il conseguente spopolamento che si sta creando dalla loro fuga? Per Veronica Pasetto, assessore a Cultura, Servizi sociali e Attività produttive del Comune Taglio di Po la carta da giocare è quella del rilancio del territorio. “È ovviamente un problema nazionale, che va al di là della crisi, e il Polesine ne ha sempre sofferto, anche quando con il boom economico la nostra gente emigrava in altre parti d’Italia per cercare lavoro – esordisce l’assessore -. Da noi l’iniziativa è sempre stata in mani private, più che ai grossi gruppi industriali”.

“Per combattere questo nuovo tipo di crisi e per impedire la fuga dei giovani, nel Delta non possiamo fare ragionamenti se non come sistema di comuni, alla maniera delle comunità montane”. Molte opportunità per Pasetto potrebbero venire da un ente sovracomunale, “per decidere insieme e capire la direzione da prendere, mettendo sul tavolo il tipo di sviluppo da perseguire e trovando gli strumenti adatti all’imprenditoria: il privato infatti ha bisogno di una rete di sostegno pubblica che potenzi i servizi base, prime fra tutte le infrastrutture”.

“In questo senso – prosegue Pasetto – mi trovo molto d’accordo con la creazione di due macrocomuni nel Delta proposta recentemente dal senatore Amidei; un territorio come il nostro che non fa squadra e non gioca la carta del turismo perde attrattiva e finisce per spopolarsi facendo fuggire i più giovani all’estero, come succedeva nei decenni scorsi e come si sta ripetendo attualmente. E una cittadinanza che invecchia avrà più spese di bilancio per servizi assistenziali. Guardando alla vicina Emilia Romagna, vediamo come le risorse portate dal turismo creino un indotto che dà lavoro a molti settori, anche a quelli non strettamente collegati ad esso. Un altro terreno che merita la nostra attenzione – conclude l’assessore – è quello delle cooperative sociali, che nei nostri paesi fanno un ottimo lavoro negli ambiti più disparati: a volte dispiace vederle farsi concorrenza, il dialogo tra di loro dovrebbe spettare al pubblico”.

Fabio Pregnolato