martedì, 19 Marzo 2024
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Padova, Coldiretti chiama la “legittima difesa” contro gli animali selvatici

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cinghialeColdiretti dà istruzione per difendersi dai danni di animali selvatici. Gli agricoltori all’assessore regionale Pan: “alle aziende danneggiate indennizzo totale, la nostra proposta di legge ferma da mesi in Commissione”.

“Contro il proliferare della fauna selvatica invochiamo la legittima difesa. L’agricoltura è ostaggio di cinghiali, nutrie, corvi e molte altre specie che distruggono le colture creando danni ingenti alle imprese e all’ambiente. Il reddito delle nostre aziende è continuamente impoverito dalle scorribande indisturbate di animali selvatici”. Questo l’appello lanciato da Coldiretti durante l’incontro tra l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan e il consiglio provinciale dell’organizzazione agricola padovana, alla presenza del presidente regionale di Coldiretti Martino Cerantola e del direttore Pietro Piccioni. “Da mesi la nostra proposta di legge per il controllo della fauna selvatica – ha ricordato Cerantola – giace in terza commissione regionale. Intanto migliaia di aziende agricole venete fanno i conti con i danni ingenti provocati dalla presenza incontrollata di animali selvatici”. “Pensiamo alla distruzione dei cinghiali sui Colli Euganei, dove ogni genere di coltura è a rischio devastazione. – ha aggiunto Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova – Una situazione sfuggita di mano per la quale gli agricoltori invocano la “legittima difesa”. Un concetto che ribadiamo anche all’assessore Pan aggiungendo che non è più accettabile che il reddito dei nostri imprenditori sia continuamente impoverito, mettendo a repentaglio la sopravvivenza stessa dell’azienda. Per questo abbiamo chiesto per le aziende danneggiate l’indennizzo totale in modo da salvaguardare l’attività agricola in determinati territori. L’assessore ha assicurato il suo impegno su tutti questi aspetti”.

L’incontro con i dirigenti di Coldiretti Padova ha toccato altri temi cruciali per l’agricoltura locale, accomunati tutti dalla necessità di ottenere una risposta concreta e tempestiva da parte della Regione. A partire dalla “Banca della terra”. “Il Veneto è stata la prima legione a legiferare – ricorda Miotto – per permettere ai giovani agricoltori di avere accesso ai terreni da destinare all’attività agricola. Ebbene, due anni dopo siamo ancora fermi al via, con gli agricoltori che stanno aspettando di vedersi assegnati i fondi da coltivare.  Anche la legge regionale sul consumo del suolo, proposta dal presidente del Veneto Zaia per introdurre il concetto di “consumo zero” sul nostro territorio è ancora al palo. La cementificazione invece non si ferma.