mercoledì, 24 Aprile 2024
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Piove di Sacco, l’ipotesi della chiusura di Ostetricia e Ginecologia lascia i piovesi col fiato sospeso

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2bfff2e2-7ec2-11e4-bf8b-faa9d359f85bE’ stata un’estate campale per il futuro dell’ospedale “Immacolata Concezione”. Ad agitare le acque, e non poco, è stato, ad inizio agosto, l’ordine del giorno della seduta della giunta regionale in cui, al punto 18, c’era in programma la discussione sulla chiusura dell’Uoc di Ostetricia e Ginecologia e relativo punto nascita del nosocomio piovese.
Un fulmine a ciel sereno che ha allarmato un po’ tutti e scatenato molte discussioni. Poco importa se nella stessa giornata il punto in Regione non sia stato poi discusso per essere rimandato in autunno nell’ambito di una ridiscussione più generale della sanità regionale.
In tanta confusione ed incertezza ci sono però alcuni punti chiari. Primo: il reparto, nell’ambito dell’attuale organizzazione dell’Usl 16, costa troppo. Ne è dimostrazione da una parte l’interesse della Corte dei Conti, dall’altra le rivendicazioni sindacali dei medici di Padova che, di fronte al taglio di rimborsi per le missioni, si stanno rifiutando di prestare servizio a Piove.
Secondo: le divisioni politiche e il rimpallo di responsabilità. A livello del territorio nel mirino c’è ovviamente la Regione, e di conseguenza chi la governa. A sua volta la Regione, e chi la governa, deve fare i conti con un Governo nazionale che non prende in considerazione fino in fondo e non premia la virtuosità veneta in tema di sanità e che prospetta il taglio delle realtà con meno di 500 nascite l’anno. Il discorso è molto semplice ed è quello che la coperta è corta e comunque vada qualcuno ne uscirà scontento.
I sindaci della Saccisica, che intercettano direttamente gli umori dei loro cittadini, fanno quello che possono e al momento si stanno muovendo uniti per l’ospedale Immacolata Concezione.
“All’ unanimità ed il modo propositivo – hanno fatto sapere dopo una conferenza urgente all’indomani dell’accaduto – abbiamo deciso di promuovere un incontro urgente con la Regione per chiedere rassicurazioni e garanzie sul futuro dei reparti e sulla realizzazione del progetto di procreazione medicalmente assistita. Tutti li riteniamo fondamentali, strategici e funzionali.
Chiederemo anche risposte sulle richieste già avanzate circa le necessità urgenti e che venga valutata la possibilità di specializzare l’ospedale in un’ottica di potenziamento, garantendo l’esistente”.
L’autunno è iniziato ma per il momento a regnare è ancora l’incertezza estiva.

“La notizia della chiusura inserita nell’ordine del giorno ha destato molta preoccupazione, ma viste le smentite ufficiali, voglio sperare non sia in discussione”.
Il sindaco Davide Gianella, insieme agli altri sindaci della Saccisica, non abbassa il livello di attenzione sul futuro di un presidio dell’Immacolata Concezione.
“Già nel giugno 2013 il reparto di ostetricia e ginecologia era stato messo in discussione. Per fortuna, anche grazie alla mobilitazione generale del 27 giugno di quell’anno, oltre 1.200 bambini sono nati a Piove di Sacco in questi anni, vite di mamme e bambini sono state salvate e bisogni dei cittadini hanno trovato una risposta di elevatissima qualità. Non molto tempo fa, il presidente della Quinta Commissione Boron ha rassicurato che per la Regione il reparto non è in discussione, e dunque confido in questo impegno, magari attraverso una deroga temporale al numero minimo di parti. Solo nell’ultimo mese sono nati 36 bambini, dato che fa ben sperare per il futuro. Sul numero minimo di parti c’è in atto un grande lavoro di squadra, oltre a professionalità di altissimo profilo, per riqualificare a 360 gradi un moderno Uoc di ostetricia ginecologia, con relativo punto parto, anche se serve un minimo di tempi per ricadute positive. Credo che i numeri ed il raggiungimento di obiettivi generali aiutino a guidare la scelta di programmazione sanitaria regionale. Era prevista da scheda la Pma, centro procreazione medicalmente assistita, ma è rimasta sulla carta. La verità è una sola: in un presidio di rete per acuti territoriale o ci si crede o non ci si crede. Io non solo ci credo oggi, ma ci ho sempre creduto anche ieri”.

Alessandro Cesarato