venerdì, 29 Marzo 2024
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Profughi a Ca’ Bianca? Cuttaia dice no

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cuttaia prefettoCittadini in fibrillazione per il paventato arrivo di nuovi profughi nel Clodiense. Dopo la protesta messa in atto da un folto gruppo di residenti di Chioggia e frazioni nel settembre dello scorso anno, è tornata d’attualità la questione dell’ospitalità dei migranti, soprattutto a seguito del sovraffollamento del centro di accoglienza ricavato all’interno dell’ex base militare di Conetta. A metà settembre era stata ventilata la possibilità dell’utilizzo dell’ex base dell’aeronautica di Ca’ Bianca, per l’accoglienza, ipotesi che sembra sia passata al vaglio del capo del Dipartimento per l’immigrazione del Viminale, Mario Morcone, in un’ottica di alleggerimento della base di Conetta. In realtà l’opzione Ca’ Bianca è nell’aria da alcuni anni, anche se non si è mai passati alle vie di fatto.

Il 28 settembre il prefetto di Venezia Domenico Cuttaia ha calmato gli animi, precisando che il sito non è utilizzabile, perché formalmente incluso nel Demanio militare. Il prefetto ha comunque sottolineato che, anche nel caso fosse nelle disponibilità della Prefettura, la base potrebbe ospitare, al massimo, una sessantina di richiedenti asilo, previa preparazione di alcuni moduli abitativi, in quanto pare non sarebbero utilizzabili le vecchie strutture della base dismessa. Pare, quindi, che per il momento possa dirsi scongiurata una “Conetta bis”, anche se il problema della ripartizione dei migranti rimane e, prima o dopo, potrebbe essere trovata una soluzione d’imperio, nettamente contro la volontà popolare. Volontà esternata nel corso di una recente riunione dei residenti della frazione di Ca’ Bianca, alla presenza di qualche consigliere di maggioranza e di opposizione, il cui esito ha escluso, in maniera perentoria, la disponibilità popolare a nuovi arrivi.

Chioggia, infatti, già ospita alcuni migranti, alloggiati in una struttura della frazione di Sant’Anna e anche in una di Chioggia. Placati gli animi, però, i cittadini adesso temono mosse a sorpresa delle autorità, che potrebbero passare alle vie di fatto senza percorrere la strada della concertazione, trovando soluzioni impopolari.

 

Andrea Varagnolo