giovedì, 28 Marzo 2024
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Rovigo, Rossini: “Spese ingestibili? Meno stipendio”

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rossini“Una riduzione almeno del 10% delle indennità mensili della giunta, possibilmente con effetto retroattivo a far data 01 gennaio 2016”. È la richiesta del consigliere di minoranza Antonio Rossini di Fare! che nelle scorse settimane ha presentato un’interrogazione in Comune ottenendo una risposta – considerata però insoddisfacente – da parte dell’amministrazione comunale: “Già fatto” fa sapere il sindaco Bergamin. Riepiloghiamo: nel corso dell’estate il consigliere ha inoltrato la richiesta di taglio degli stipendi alla giunta, partendo dall’esempio del sindaco di Badia Polesine che, “per soddisfare alcune piccole, ma importanti spese per la collettività, ha deciso la riduzione delle indennità-retribuzioni sue e della sua giunta dell’11,5%, anche con effetto retroattivo” scrive Rossini, secondo cui “la decisione, ad alta valenza morale politica, è in linea con le aspettative che i cittadini hanno sull’amministrazione locale. Infatti, ai cittadini si chiedono sempre sacrifici economici, le tasse e le imposte vengono tenute alle massime aliquote possibili, mentre i servizi corrisposti sono sempre più carenti e insufficienti”.
L’idea di Rossini è di usare quanto risparmiato contro il degrado: “Oggi topi e scarafaggi passeggiano tranquillamente per la città, diversamente dai suoi abitanti, costretti, invece, a muoversi con attenzione, in certe zone anche al buio o in penombra come nei giardini pubblici, parchi e lungo le piste ciclabili, dove l’illuminazione è insufficiente e a tratti addirittura mancante. Senza dimenticare che “la sede dei vigili urbani in viale Oroboni, non solo risulta ancora infestata da ratti e scarafaggi, ma il cancello automatico non funziona più da diverse settimane. Nel frattempo parte delle risorse del Comune vengono destinate a ‘voci di spesa’ meno necessarie”. La risposta dell’amministrazione è arrivata a settembre: il sindaco mette in evidenza nel documento che un taglio del 10% è già in essere dal 2006 e che un ulteriore taglio del 10% è entrato in vigore con l’ingresso di Bergamin a Palazzo Nodari.
“Una risposta che non mi soddisfa” fa sapere però Rossini, puntando sul fatto che la richiesta era di “almeno” un altro 10%. “Se le esigenze della città permangono e le risorse vengono dirottate altrove, con scelte peraltro che trovo discutibili, non basta dire che si sono già tagliati lo stipendio: dovrebbero farlo ancora, finché non sono in grado di rispondere alle esigenze della cittadinanza”.

Giorgia Gay