venerdì, 29 Marzo 2024
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Bartelle propone per il premio Nobel Lampedusa

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20151Il premio Nobel a Lampedusa come esempio globale di rispetto della dignità umana. La proposta di Bartelle di riconoscere la solidarietà dell’isola.

La consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle Patrizia Bartelle rilancia la sua mozione depositata ormai un anno fa, in occasione del secondo anniversario di una delle più grandi tragedie dell’immigrazione in Italia, quando nel Canale di Sicilia, nell’ ottobre del 2013, morirono 366 persone. Un documento su cui l’aula veneziana di Palazzo Ferro-Fini non si è mai pronunciato e la cui discussione, riproposta anche nel marzo scorso, è sempre slittata.  Ora che riprende vigore anche sulla scia del film “Fuoco ammare” di Gianfranco Rosi, Leone d’oro a Berlino e in corsa per una nomination agli Oscar di Hollywood di febbraio.

“La Regione Veneto – commenta la Bartelle – terra storicamente legata all’immigrazione, sia interna verso il nord-ovest del Paese, che esterna, verso il continente americano, non può tacere oltre. L’auspicio è che questa mozione venga fatta propria dal Consiglio al più presto e che ci si faccia promotori con il Capo dello Stato Mattarella affinché il Nobel per la pace venga riconosciuto all’isola-simbolo di questa strage che si consuma quotidianamente nel silenzio”.

Un gesto forte che vuol essere di esempio anche per tutti gli altri Consigli regionali d’Italia dove ci si propone di estendere la discussione per sensibilizzare sul problema. “La solidarietà dimostrata in questi anni dai lampedusani non ha eguali – si legge nel documento – Questa piccola comunità, poco più di seimila abitanti racchiusi in venti chilometri quadrati, nonostante sia provata dai continui sbarchi dimostra quotidianamente al resto del mondo l’importanza dell’accoglienza e del rispetto della dignità umana senza clamore.

Lampedusa dovrebbe essere un modello da imitare perché aiutare esseri umani che, non per scelta ma per mero istinto di sopravvivenza, partono per l’ignoto e affidano al mare anche i propri figli sperando in un approdo sicuro, dovrebbe essere un dovere di tutti.

La mozione della Bartelle aveva raccolto il testimone da “L’Espresso” che per primo aveva lanciato a suo tempo una petizione in tal senso: si tratta in ogni caso del primo documento istituzionale che si inserisce tra le altre cose in un contesto generale attuale che vede la costruzione del muro di Calais, tra Francia e Inghilterra, ormai in dirittura d’arrivo, e il referendum ungherese di domenica scorsa che, pur se bocciato (non ha superato il quorum), evidenzia un Paese fortemente orientato su posizioni estreme e xenofobe.

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