venerdì, 29 Marzo 2024
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Sicurezza – Zanoni: “Le ultime indagini confermano il rischio di infiltrazioni mafiose in Veneto”

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zanoniIn Veneto si sospetta si sia infiltrata la mafia. Il consigliere regionale del PD Andrea Zanoni denuncia questo l’imminente rischio per la sicurezza veneta.  “

L’ultima inchiesta sui cantieri in odore di ‘ndrangheta confermano come il Veneto sia diventato un territorio fertile per le infiltrazioni criminali, ma il presidente Ciambetti e la maggioranza a trazione leghista continuano a far finta di niente. Esiste una legge, la 48 del 2012, che prevede l’istituzione dell’Osservatorio sui fenomeni mafiosi in Veneto: stiamo però ancora attendendo che questo passaggio venga inserito all’ordine del giorno dell’aula”.

Dopo la bocciatura della mozione in cui si chiedeva proprio di accelerare sull’Osservatorio, il consigliere regionale  Andrea Zanoni, torna all’attacco “sul rischio mafia nella regione, alla luce delle indagini condotte dai carabinieri di Fiorenzuola d’Arda, in provincia di Piacenza, ed emerse nelle ultime ore” come si legge in una nota diffusa dal consigliere.

“Secondo l’informativa dei militari, oltre 2600 pagine, ci sarebbero almeno tre cantieri in Veneto legati in qualche modo a Raffaele Oppido, l’uomo che secondo gli investigatori sarebbe utilizzato dai calabresi al Nord per fare investimenti nel settore edilizio, puntando su ditte in difficoltà – spiega Zanoni – Nel mirino degli inquirenti c’è un cantiere di Ottava Presa di Caorle, in provincia di Venezia, su cui aveva messo le mani lo stesso Oppido, già interlocutore dell’imprenditore Claudio Casella per il progetto delle Terme di Caorle, che vale 200 milioni di euro. E ancora ci sarebbe la ‘ndrangheta, sempre con Raffaele Oppido, dietro il tentativo di acquisire un cantiere a Pramaggiore, Venezia, per realizzare una cinquantina di appartamenti. Infine Cessalto, nel Trevigiano, con otto villette di proprietà della società Gemelle di Arcole, delle quali almeno cinque apparterrebbero a Oppido”.

“Si tratta di episodi gravi – prosegue Zanoni – come ce ne sono fin troppi Veneto, ma noi vediamo soltanto la punta dell’iceberg. Nei giorni scorsi anche l’Ance, il sindacato dei costruttori edili, così come Cgil e Cisl, hanno invitato a tenere alta la guarda, chiedendo più controlli”.

Il Veneto, conclude il consigliere regionale, “non è un’isola felice”. 

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