venerdì, 29 Marzo 2024
HomeVenetoAttualitàBlue Tongue, Bartelle: “Ritardi e silenzi della Regione in materia di vaccini”

Blue Tongue, Bartelle: “Ritardi e silenzi della Regione in materia di vaccini”

Tempo di lettura: 2 minuti circa

mucche“A distanza di due mesi dalle prime promesse e di tre mesi e mezzo dall’inizio dell’epidemia, tutto è ancora bloccato”. Sono le parole della consigliera regionale Patrizia Bartelle che è intervenuta sul caso ancora aperto “Blue Tongue”.

“In rilievo – afferma la consigliera regionale -, i ritardi ingiustificati in materia di vaccinazione del bestiame pur a fronte di una presa di posizione chiara e di ampie rassicurazioni rivolte agli operatori del settore. Già a metà settembre – ricorda Bartelle – i veterinari delle aziende sanitarie avevano sollecitato la Regione a procedere al più presto ad acquistare e distribuire i vaccini dopo i primi focolai di agosto scoppiati nel bellunese e nel trevigiano”.

L’esponente cinque stelle fa presente che il primo paradosso riguarda le specie animali, in quanto “la Regione in un primo momento aveva annunciato che avrebbe provveduto all’acquisto dei vaccini per il solo patrimonio ovi-capino – circa 70mila dosi – ma dopo la rivolta delle associazioni di categoria gli assessori Pan e Coletto avevano corretto il tiro parlando di 1,7 milioni di dosi allargando quindi anche ai bovini”.  A fine ottobre sarebbe stato presentato un piano vaccinale approvato dal Ministero della Salute, ma i vaccini non sarebbero mai arrivati.

La consigliera ha sottolineato che la ‘Blue Tongue’ è un’emergenza sanitaria e che “i focolai si sono allargati anche alla Lombardia, complice anche il mancato intervento del Veneto, con il vicino Friuli che invece è corso ai ripari in modo massiccio, rifornendosi peraltro nella stessa azienda che avrebbe dovuto operare qui e che è rimasta nel frattempo a corto di scorte”.  E conclude: “C’è l’assoluta necessità di vaccinare subito, per non trovarsi a primavera con la ripresa della circolazione degli insetti vettori e la ripresa del virus, cosa che rischierebbe a quel punto di mettere in ginocchio l’intera Pianura Padana che nella zootecnia ha uno dei suoi punti di forza ed eccellenza”.

 

Le più lette