martedì, 16 Aprile 2024
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Conetta, grandi movimenti dentro e fuori la base e le solite preoccupazioni

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conettaSono state settimane intense a Conetta, dentro e fuori l’ex base che ospita, al momento, oltre 1250 richiedenti asilo. All’esterno, sale la tensione tra i residenti che hanno provato a portare a Venezia le proprie preoccupazione presentandosi fin sotto la Prefettura con striscioni. Una ventina i manifestanti in un piovoso sabato di novembre: “È stato un modo per dimostrare che Cona esiste e che deve essere presa in considerazione – ha spiegato uno di loro -. Vogliamo ottenere risposte con umiltà. Questo non vuol dire essere calpestati. Siamo andati a Venezia per mettere in luce una situazione che non profuma di accoglienza bensì di un sistema che ci sta e che ci penalizzerà per il resto di vita del nostro paese. Non siamo razzisti, chiediamo ciò che è nostro”.
Solo pochi giorni dopo la Prefettura ha rilasciato una nota ufficiale, in buona parte dedicata proprio alla situazione locale: “Si sta compiendo il massimo sforzo per alleggerire la situazione di Cona – si legge nel comunicato stampa -. Pur ribadendo che nell’ex base militare adibita a struttura temporanea di accoglienza sono rispettati gli standard previsti, non c’è dubbio che, soprattutto al fine di agevolare l’integrazione degli ospiti, si rende necessario pervenire a un’equa distribuzione dei migranti in tutti i comuni”.
“È in corso, pertanto, l’individuazione di nuove unità alloggiative, offerte dai soggetti di solidarietà sociale proprio nei comuni dove finora non sono stati accolti migranti – aggiunge la Prefettura -. Inoltre, sulla base di positive esperienze registrate in altre aree del paese, si sta studiando la possibilità di coinvolgere maggiormente le famiglie, ovviamente sempre su base volontaria e con la corresponsione di un adeguato contributo economico”.
Nel frattempo, una sessantina di profughi sono stati trasferiti altrove, ma la capienza nell’ex base risulta ancora eccessiva. E proprio mentre i residenti di Cona manifestavano a Venezia, un gruppo di una quarantina di eritrei ha inscenato una protesta bloccando la strada per Agna, dicendo di non voler restare in Italia ma di voler andare in Germania. Esattamente come avevano fatto, 24 ore prima, i richiedenti asilo ospitati nella vicina ex caserma di Sar Siro a Bagnoli.
Amaro il commento del sindaco di Cona Alberto Panfilio: “Sempre di più si va delineando l’idea che – nonostante il tentativo delle istituzioni di cercare quella distribuzione diffusa che in realtà non c’è – Conetta sarà destinata a essere ancora per molti anni quel “magazzino di vite umane” che non trovano altre soluzioni in provincia. Ho letto della richiesta fatta dal prefetto al sindaco di Scorzè per l’ex base di Peseggia: è evidente che le idee stanno a zero e che questa è l’unica direzione intrapresa sul fronte dell’accoglienza”. A preoccupare il primo cittadino non solo il presente, ma anche il futuro: “Quando arriveranno i documenti per la protezione internazionale, come potranno queste mille persone integrarsi in un piccolo comune come il nostro? È vero che c’è chi vuole andare in Germania, ma si tratta perlopiù solo di persone di origine eritrea. Tutti gli altri come li integriamo?”.

“Dopo i nostri solleciti al fine di evitare l’aumento delle presenze di migranti nel territorio di Chioggia, ho parlato personalmente con il Vice Prefetto il quale mi ha informato che gli 11 migranti in arrivo non vanno ad aggiungersi a quelli già presenti nel nostro territorio, ma vanno a ricoprire i posti vacanti, dovuti al trasferimento di altri 11 profughi in strutture presenti in altri comuni italiani o che sono riusciti ad ottenere il ricongiungimento familiare in altri Stati membri dell’Unione Europea”. Così il primo cittadino di Chioggia, Alessandro Ferro, ha voluto precisare all’indomani della diffusione della notizia dell’imminente arrivo di 11 nuovi profughi a Chioggia, provenienti dalla ex base militare di Cona.
“E’ molto importante per me poter rassicurare i miei concittadini circa il non arrivo e confermare il numero attuale di immigrati presenti” ha concluso il sindaco.

Di Giorgia Gay