venerdì, 29 Marzo 2024
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Adria: ora Filippo Donà è uno chef stellato

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chef-stellatoUna storia di emigrazione che si ripete e che porta all’estero successo e fortuna a un giovane di Adria. Filippo Donà, classe 1989, inizia le superiori seguendo le orme della sorella Alice, iscrivendosi all’alberghiero della città, ovvero l’istituto professionale di stato “Cipriani”, scuola che attualmente forma circa 1.250 studenti provenienti da tutto il Veneto. Confuso dall’età adolescenziale e a seguito anche della prematura scomparsa del padre, lascia la scuola dopo soli tre anni conseguendo l’attestato di cucina.

Inizia subito a lavorare in altri settori, finché una sera, al bar con gli amici, ritrova Daniele Stoppa, il suo ex dirigente scolastico che gli chiede di riprendere gli studi, di iscriversi e di studiare a casa, presentandosi solo agli esami finali. Per Filippo, orgoglioso di ciò, diventa una sfida.

Nel gennaio 2009 inizia a studiare e con l’aiuto della sua amata nonna, Danira Paulato, conosciuta e apprezzata insegnante elementare di Bottrighe: in sei mesi recupera due anni scolastici, portandosi a casa il diploma di maturità. Inizia poco dopo a lavorare al ristorante Zafferano di Porto Viro, dove viene apprezzato per volontà e l’umiltà. Nel 2011 è chiamato personalmente da Arrigo Cipriani e inizia il lavoro presso il noto “Harry’s Bar” di Venezia, in qualità di Commì di cucina. Nel corso degli anni viene trasferito a Londra al “Cipriani London”, poi ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi al “Cipriani Yas Island” e come entremetier presso “Harry’s Dolci” a Venezia, nell’isola della Giudecca.

Nel 2014 sente il desiderio di crescere ed è attratto da nuove iniziative e accetta di sostituire uno chef al “Cipriani Downton” di Ibiza, in Spagna. Da qui una nuova proposta per l’America. Dopo mesi di attesa e controlli all’ambasciata, nel gennaio 2015 parte con un contratto di lavoro e di soggiorno di cinque anni per gli Stati Uniti. Parte da solo, con una valigia piena di coltelli da lavoro e soprattutto piena di sogni.

Il suo primo impiego è al “Cipriani Club 55” di Wall Street, a Manhattan. Ma il sogno americano non dura molto, si sente solo in una frenetica metropoli, isolato da fattori linguistici, sociali e culturali. Lo stipendio è buono ma non molto proporzionato alle ore lavorative e alla qualità di vita di una città come New York. Si mantiene, ma non risparmia, ed è fuori dal sistema contributivo ai fini pensionistici.

Pochi mesi dopo viene inviato a Città del Messico per aprire un nuovo ristorante e in tre mesi si risolleva. Crea una bella squadra di cuochi e torna a casa con una promozione. Diviene executive chef e si integra con successo nella squadra che è adesso l’executive chef al “Cipriani di Wall Stretts”. Le soddisfazioni iniziano a prendere posto all’insicurezza. L’ultima sua grande gioia è stata quella di essere presente, anche per volontà del manager di Cipriani all’evento “The World’s 50 Best Restaurants”.

Coincidenza che a vincere il premio più prestigioso al mondo nell’ambito della ristorazione è un modenese, Massimo Bottura. E l’Osteria Francescana a Modena è stata premiata come migliore ristorante del mondo, secondo The World’s 50 Best Restaurants, considerato l’Oscar dei cuochi. E l’annuncio di ciò si è svolto proprio al Cipriani Wall Street di New York dove il giovane adriese lavora.

 

Roberto Marangoni