giovedì, 18 Aprile 2024
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La tradizione regna a Noale: grande attesa per la Pirola Parola

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pirola-parola-noale-canaessiLa tradizione della “Pirola Parola” rivive ogni anno a Noale ad opera della Pro Loco e degli oltre 100 figuranti in costume dei Borghi della città. Il rito, tra sacro e profano, si svolge secondo le antiche formule tramandate dallo storico Giacomo Dal Maistro e rivisitate da Dino Libralato, cultore delle tradizioni locali. Una festa per la famiglia e i bambini in particolare. Al termine l’estrazione della lotteria e lo spettacolo pirotecnico.

Quest’anno ospite della Pirola Parola, il 6 gennaio, il gruppo folcloristico Pastoria del Borgo Furo che riproporrà, su una base di musica popolare con antichi strumenti quali la “baga” e la “piva”, briosi spettacoli di canto e ballo in costume tradizionale. Il gruppo, per ricordare i mestieri ormai scomparsi dalla nostra vita quotidiana ha deciso di riproporli in vario modo riproducendoli dal vivo sulla scena, ispirando canti e balli festosi con delle coreografie che riportano in vita le figure fantastiche create dall’immaginario popolare nel corso dei secoli.

Anche quest’anno i Caenassi saranno ospiti della Pirola Parola. Per chi ancora non li conoscesse, l’idea perseguita da questo gruppo è quella di poter far rivivere e condividere una collezione di biciclette insolita. Insolita perché non sono le classiche biciclette blasonate o di pregio, bensì perché sono le biciclette del vero sudore della reale fatica fatte non per attraversare una bandiera a scacchi, ma per portare a casa un pezzo di pane per la famiglia.  Sorte in un periodo in cui lo stallaggio iniziava essere difficile e costoso, anche la bicicletta stava diventando il bene comune di massa per gli spostamenti. Con modifiche e ingegno queste biciclette divennero veri e propri furgoncini da lavoro talmente varie che nacquero circa 165 lavori ambulanti (lattaio, moleta, norcino, materasso, falegname, gelataio, calzolaio, barbiere).  Oggi come allora questo gruppo fatto di veri amici storici vuole far rivivere e dare una degna visibilità a questa gente comune, che ha facilitato lo scambio e la crescita della cultura e dell’arte di arrangiarsi.