Sicurezza locale. Il Consiglio dei Ministri, lo scorso 10 febbraio, ha approvato il decreto legge “Disposizioni urgenti per la tutela della sicurezza delle città” che prevede più poteri per i sindaci introducendo il daspo urbano.
“Questo Governo dimostra ancora una volta di non conoscere la realtà – afferma il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin -. E’ lo stesso governo che, negli ultimi due anni, ha tagliato un milione e duecentomila euro di trasferimenti al Comune di Rovigo. Come è possibile senza fondi, mettere in pratica controlli ed esercitare l’ennesimo potere senza strumenti?”
Al momento il sindaco ricorda che l’organico della Polizia locale è composto da poco più di 30 persone, quando per legge dovrebbe essere di almeno di 50 agenti in rapporto alla popolazione rodigina: mancherebbero le risorse necessarie per adempiere anche a queste competenze in materia di sicurezza, oltre che a quelle in ambito sanitario e ambientali.
Bergamin sottolinea che “il tema più grave di tutti, che sta alla base di ogni ragionamento sul tema sicurezza, è quello relativo alla certezza della pena”. E continua: “Posto anche che il daspo funzioni, chi compie il reato sarà perseguito e pagherà effettivamente per l’illecito commesso? Invece di aiutare i sindaci – conclude -, provvedimenti frammentati come questi rischiano di creare solo ulteriore caos in un sistema burocratico già confuso e complicato come quello italiano”.