martedì, 19 Marzo 2024
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Pallanuoto, Team Euganeo: “Ci manca una piscina”

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piovese-pallanuotoE’ cominciato a fine gennaio il campionato di serie C del Team Euganeo di pallanuoto.

“Lo scorso anno ci salvammo all’ultima giornata battendo il Bolzano 12-7. Ora la strada sarà ancora più difficile perché, oltre alle squadre del Nordest, nel nostro girone incontreremo anche alcune compagini dell’Emilia Romagna come Bologna, Ravenna e Reggiana, per cui le trasferte si annunciano particolarmente impegnative. Gli avversari sono tosti e non è raro trovarsi a giocare contro qualche ex olimpionico”.

A parlare è il dirigente Giuseppe Guarini, fondatore della waterpolo atestina negli anni ‘80 assieme a un altro attuale dirigente, Antonio Ferro. Nonostante l’alto livello della competizione, gli obiettivi per il 2017 sono chiari.

“Noi nella passata stagione abbiamo perso diverse gare per un solo gol, sbagliando un rigore o subendo un contropiede evitabile. Adesso vogliamo guadagnarci con più tranquillità la permanenza nella categoria per poi puntare, in futuro, alla promozione in serie B. Il nostro è un gruppo giovane e, dopo qualche difficoltà iniziale, in crescita: i margini di miglioramento sono ancora ampi”.

La rosa agli ordini dell’allenatore- giocatore Alberto Turra è composta da 22 atleti, tra cui sei under 20. Uno degli elementi più rappresentativi è Simone Angeloni, che in B ci è già stato con il Civitavecchia. E da quest’anno la pattuglia dei laziali si è arricchita con l’innesto di Mattia Tampellini.

“I ragazzi si allenano tre volte a settimana. Ogni seduta prevede una parte atletica in vasca, più intensa durante la preparazione precampionato, e una parte tecnico-tattica. La prima è importantissima perché questa disciplina richiede un grande dispendio di energie. In partita puoi recuperare solo nelle pause e quando rientri in difesa dopo un attacco, poi devi essere pronto a sbarrare il passo agli avversari. Se vai in debito d’ossigeno viene meno la lucidità e la mancanza di questa, quasi sempre, si traduce in errori”.

Ma quali sono, allora, le doti di un buon pallanuotista?
“Prima di tutto bisogna saper fare bene almeno dorso e stile libero. E poi servono voglia di sacrificarsi e disponibilità a lavorare tanto. Il nostro è uno sport di intelligenza e di contatto: in acqua c’è rispetto, ma non mancano duri confronti fisici. Perciò le interpretazioni dell’arbitro sono determinanti, così come il ‘mestiere’ che si acquisisce gara dopo gara, con l’esperienza”.

La nota dolente è rappresentata dalla vasca di gioco, che non si trova ad Este. “La piscina atestina ha una profondità ridotta e non è omologata per la serie C, cosa che ci costringe a disputare i match casalinghi a Sant’Urbano. Di conseguenza, purtroppo, non riusciamo ad avere un grandissimo pubblico che ci sostenga”. Un intervento di adeguamento dell’impianto di via dello Stadio richiederebbe una spesa piuttosto elevata e al momento non sembrano esserci certezze.

 

Davide Permunian

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