giovedì, 28 Marzo 2024
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Mira, rifiuti: diminuiscono gli abbandoni, restano i controlli a tappeto

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rifiuti-padovaSversamenti abusivi: diminuiscono gli abbandoni dei rifiuti, ma continuano i controlli a tappeto in tutto il territorio comunale mirese. È questo che emerge dal report fornito da Veritas relativo all’attività degli ispettori nel 2016. E i dati sono chiari: in 12 mesi sono stati elevati 51 verbali per un totale di 8.500 euro di sanzioni. Di questi: 21 riguardano persone provenienti da fuori Comune.

Ma ecco i dettagli dell’azione di controllo. Sono state colpite da sanzione: 37 utenze domestiche e 14 attività commerciali. In 35 casi si trattava di conferimenti difformi e in 16 casi di abbandoni di rifiuti. Nel corso dell’anno gli ispettori ambientali sono intervenuti 579 volte su indicazione dei cittadini, delle forze dell’ordine o direttamente di Veritas. Nella maggior parte di questi casi è stata fatta attività di informazione ed educazione. Nel 2014 i verbali erano stati 138, nel 2015 il dato si era fermato a 124. La netta diminuzione registrata nel 2016 è la diretta conseguenza dell’eliminazione dei cassonetti e quindi degli abbandoni attorno ad essi. Dal 2015 al 2016 si è passati da 807 tonnellate a 600 tonnellate, con una diminuzione del 26%.

“In ogni caso – sottolinea l’assessore all’Ambiente Maria Grazia Sanginiti – le ispezioni continuano in modo serrato. Negli ultimi mesi è stata fatta anche una mirata campagna di controlli su tutti i contenitori utilizzati per la raccolta porta a porta”. Nelle ultime settimane sono state elevate 2 sanzioni nei pressi del cimitero di Oriago e 4 lungo la “Camionabile”, sempre nell’area di Oriago. L’importo delle sanzioni è di 166,67 euro. Il Comune ha chiesto agli ispettori Veritas di continuare con controlli mirati e capillari in tutte le zone ancora interessate dal fenomeno degli abbandoni”. Non mancano oltre ai controlli fatti dal Comune e Veritas anche segnalazioni fatte dai cittadini di nuovi ritrovamenti di materiali inquinanti lungo l’idrovia e lungo l’argine del canale Taglio. Si tratta di oli esausti e amianto.

Alessandro Abbadir