Nella piccola cittadina di Adria, ma precisamente nell’istituto alberghiero ‘Cipriani’, è nato e cresciuto un talento della cucina mondiale, che ha riversato la sua passione nella capitale britannica, raggiungendo i vertici di un sistema gerarchico dove, sulla punta, si trova lo chef di fama mondiale Gordon Ramsay.
Il suo nome è Gabriele Zanini. Nato ad Adria il 21 giugno 1991, all’età di 14 anni inizia la scuola alberghiera presso il ‘ G. Cipriani’ e comincia la sua avventura nel mondo della cucina.
“Sono stato sempre attratto dal cibo e dalla sua complessità – spiega -, ma ero ancora più curioso di capire come si sviluppava una ricetta e cosa si doveva impiegare per arrivare al prodotto finale. Ho iniziato da subito in una pizzeria adriese, imparando i vari tipi di impasto e come preparare una pizza dall’inizio alla fine del processo; lo facevo nel fine settimana e durante il periodo estivo”.
Le varie esperienze culinarie del giovane Zanini continuano nella zona romagnola e più precisamente a Rimini, dove sarà messo duramente alla prova durante le stagioni estive e capirà, ancora di più, qual è il significato della parola ‘cuoco’.
“Durante questi due anni passo dall’essere un semplice pela patate a ricoprire un ruolo di capo- partita, una mansione di tutto rispetto, ma anche di grande responsabilità: quella che cercavo”.
Qui, Gabriele conosce un ragazzo che aveva lavorato, per diverso tempo, nella compagnia del pluristellato chef Gordon Ramsey. Da qui, comprende quali sono le sue vere aspirazioni e fin dove vuole spingere la propria passione per la cucina. L’anno dopo parte per Londra e consegna il curriculum nel ristorante dello chef scozzese: “Ricordo questa struttura imponente con delle bandiere nere fuori che mi incutevano un po’ di timore; non sapevo molto di inglese e sinceramente pensavo di fare una pessima figura”. Ma si sbagliava.
Infatti il giorno dopo viene chiamato per una prova in loco: “Mi ricordo di essere entrato alle sette e mezza del mattino e che fino alla mezzanotte non ho alzato lo sguardo, per poi sentirmi dire che dovevo tornare il giorno dopo. È stata una giornata infernale, come lo saranno tutte quelle che, da lì in poi, si susseguiranno negli otto mesi successivi, dove non avevo un attimo di pace, ero sotto pressione in continuazione e dormivo pochissimo”.
E continua: “Ma, alla fine di tutta questa prova, sono stato nominato responsabile del mio settore”. Il tempo passa e l’esperienza aumenta: “Dopo quasi tre anni che lavoravo lì sono stato nominato executive chef di uno dei ristoranti più prestigiosi di Londra e, ad oggi, sono responsabile di 5 ristoranti della medesima compagnia e gestisco un personale di 130 elementi”.
Stefano Span