giovedì, 28 Marzo 2024
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Informatizzazione della sanità: in mille da tutto il mondo a Venezia per “Connectathon 2017”

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interconnessi-socialPassa da Venezia la strada dell’innovazione nella sanità internazionale. Sono 360 i tecnici esperti di interoperabilità in ambito sanitario provenienti da tutto il mondo (dall’Europa all’India, dagli Stati Uniti fino alla Cina) che da lunedì scorso sono a Venezia, alla Stazione Marittima, per il Connectathon 2017, settimana internazionale dedicata alla sanità digitale promossa IHE Europe e organizzata da IHE Italia in stretta collaborazione con Regione Veneto e Arsenàl.IT.  90 le aziende da tutta Europa presenti con 115 prodotti che vengono testati per verificare che i sistemi realizzati dai vari produttori siano in grado di comunicare, garantendo la corretta trasmissione, condivisione e utilizzo dei dati clinici. Tutto ciò per migliorare i processi di cura a vantaggio di tutti i pazienti. Alla settimana di eventi hanno partecipato complessivamente oltre mille persone.

Stamane l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto ha aperto il convegno dedicato a “Privacy e Fascicolo Sanitario Elettronico: open issues”, confronto durante il quale sono state presentate esperienze regionali legate a privacy e fascicolo sanitario.  Come sottolineato dallo stesso assessore, particolarmente importante la presenza delle associazioni di cittadini: al tavolo era presente anche Tonino Aceti, presidente nazionale di Cittadinanzattiva, segno della fattiva collaborazione messa in campo nella costruzione dei servizi anche di sanità digitale nella nostra regione.

“Se penso alla situazione a macchia di leopardo dalla quale siamo partiti sei anni fa, scommettendo sull’informatizzazione in Sanità e sulle professionalità di Arsenàl.it – ha detto Coletto – vedere oggi praticamente tutto il mondo confrontarsi con noi è davvero una grande soddisfazione. Avevamo visto giusto. L’informatizzazione aiuta l’organizzazione, aiuta i sanitari, aiuta le gente perché sburocratizza e toglie le carte in più dalla partita del rapporto tra cittadino e sanità pubblica”.

Modernità, nuovi servizi alle persone con la sanità a km zero, ma anche circa 100 milioni di euro l’anno di risparmi tra costi diretti e indiretti per aziende sanitarie e cittadini. Questo significa – secondo Coletto –  l’informatizzazione in sanità, un percorso che ha, in prospettiva nemmeno tanto lontana, il completamento del fascicolo sanitario digitale, con il quale rafforzeremo la nostra leadership in Italia e in Europa, già oggi realtà sulla base dei risultati dell’analisi condotta con il metodo Emram (Electronical Medical Record Adoption Model) su 392 strutture ospedaliere italiane e 1.144 europee. Si tratta del sistema di valutazione internazionale che misura il grado di digitalizzazione in sanità attraverso un preciso dataset e permette di posizionare una struttura ad un livello ben definito in una scala che va da zero a sette, ha ottenuto una media di 2,86, contro l’1,61 delle 392 strutture sanitarie italiane esaminate e contro l’1,95 a cui sono arrivate le 1.144 strutture europee esaminate. La sanità – ha concluso Coletto – viaggia spedita verso l’Agenda Digitale 2020”.

L’assessore, accompagnato dai tecnici di Arsenàl.IT, ha potuto assistere in prima persona ai test  attraverso i quali in questi giorni si stanno sperimentando i software e i vari prodotti che verranno poi messi a disposizione nelle aziende sanitarie non solo venete, ma a livello internazionale. Gli sono state presentate, in particolare, alcune applicazioni per il mobile che si stanno sviluppando per permettere a tutti i cittadini veneti (e non solo) l’accesso semplice ed immediato alle proprie cure. Tutto ciò, come previsto dalla programmazione regionale, avverrà nell’ambito della realizzazione del fascicolo sanitario elettronico, obiettivo prioritario della Regione Veneto. L’assessore si è complimentato con tutti gli organizzatori, in particolare con il team tecnico di Arsenàl.IT che collabora da anni con IHE (Integrating the Healthcare Enterprise), ente internazionale autorevole nel riconoscimento e nella certificazione dei profili di interoperabilità che garantiscono ai sistemi sanitari di condividere dati e immagini a fini di cura. “I risultati raggiunti a Venezia – ha concluso coletto – sono infatti patrimonio di tutto il sistema sanitario”.

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