La crisi, le fabbriche che chiudono e le famiglie si ritrovano senza lavoro. Lo si vede anche dai redditi, come dimostrano le dichiarazioni dei miranesi, tanto che a inizio decennio si portavano a casa più soldi. Banale dirlo, ma i numeri sono sotto gli occhi di tutti. Inutile fare il riassunto di quanto successo dal 2007-2008 in poi, ma in questi due lustri molti hanno perso il lavoro, chi ha dovuto cercare fortuna altrove, chi ha dovuto reinventarsi perché, dopo tutto, le spese da sostenere ci sono sempre.
Guardando il periodo migliore degli ultimi anni per ciascun comune del Miranese, ad esempio il 2011, scopriamo come Mirano sia sempre stata la più ricca, dove i contribuenti avevano un reddito medio di 24.713, oltre 2 mila euro in più rispetto al 2015.
Anche gli altri non sono diversi; appena un quadriennio prima, a Martellago si guadagnavano 23912 euro annui, a Spinea si erano toccati i 23.609 euro, a Noale ci si era assestati a quota 23.129 e Scorzè 23.118. Anche Salzano e Santa Maria di Sala, però, non se la passavano male rispetto al 2015. Infatti, il primo raggiungeva un reddito medio 22.377 euro, e il secondo era a 22.159. Ma sono bastati pochi anni e il quadro è cambiato.
Nel 2015, Mirano, ĆØ lāunico sopra i 22 mila euro, poi Noale e Martellago, seppur abbastanza staccate. Questo il podio del Miranese, dove i contribuenti superano, di poco, le 100 mila unitĆ , per una denuncia media di 21.368 euro. A Mirano ci sono più āpaperoniā del comprensorio; con un reddito imponibile totale di 434.968.629 euro, si arriva a 22.594 euro medi: cifra che nessun altro comune di questāarea tocca.
Se paragoniamo Mirano al resto della provincia, davanti ci sono solo Venezia, che stravince con 22.805,45 euro per contribuente e, appena dietro, Stra con 22.640,68. Infatti nel territorio sono pochi i comuni dove si registrano valori sopra ai 22 mila euro; dopo Mirano cāĆØ la sola Marcon.
Alessandro Ragazzo