sabato, 20 Aprile 2024
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Tribano, l’integrazione un passo alla volta

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L’integrazione si costruisce a partire dai piccoli gesti. E’ il caso del gruppo di marocchini che si sono offerti di ripulire il giardino della scuola dell’infanzia insieme ad altri sei genitori dell’istituto. E’ stata la prima uscita “pubblica” della nuova associazione culturale marocchina “Attadamon” nata a gennaio su iniziativa di un gruppo di magrebini che intende favorire l’integrazione con la comunità italiana.
L’associazione, costituita a gennaio, ha eletto un consiglio direttivo di 5 persone, conta una trentina di iscritti, fra cui sette donne, e ha chiesto l’iscrizione all’albo comunale delle associazioni.

“Non tocchiamo gli aspetti religiosi, non abbiamo “moschee” da aprire – ha dettoil presidente Mohamed Lahjairi «il nostro scopo è essere un ponte di comunicazione fra i nostri connazionali e gli italiani. ‘Attadamon’ significa ‘solidarietà’ perché è questo il nostro obiettivo, superare la diffidenza attraverso iniziative concrete aperte a tutti, dai corsi di italiano alle giornate sportive per i bambini, dalle lezioni di arabo per gli italiani alla pulizia di aree verdi, perché fra i nostri scopi c’è anche la tutela dell’ambiente. La diffidenza c’è anche da parte di quei nostri connazionali che non pensano ad inserirsi nella comunità. Vogliamo dare una mano a queste famiglie ad integrarsi organizzando corsi di italiano e fornendo un sostegno anche nel seguire i figli nei loro impegni scolastici”.

Intanto, sul fronte dell’accoglienza dei migranti, sono stati fatti dei passi avanti concreti con il gruppo di una dozzina di giovani africani ospitati in due appartamenti.

“La cooperativa li segue ha organizzato nel dettaglio le loro giornate, – spiega il sindaco Piergiovanni Argenton -tra corsi di italiano e altre iniziative, tra cui due mezze giornate di lavoro volontario per la collettività. I migranti si occupano della pulizia delle aree pubbliche come giardini e piazze e di altri piccoli interventi di questo genere. Sono molto disponibili e dimostrano buona volontà. Anche con i nostri concittadini non mi pare ci siano particolari problemi”.

Vista la situazione il sindaco è intenzionato ad aderire allo Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, in modo da bloccare la quota di migranti destinati a Tribano e da partecipare a specifici progetti.