venerdì, 29 Marzo 2024
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Tumore al polmone: solo 1 struttura su 10 raggiunge i 150 interventi l’anno

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Solo l’11% delle strutture italiane raggiunge i 150 interventi che rappresentano lo standard di riferimento istituzionale per valutare il grado di esperienza di un ospedale nella cura del tumore al polmone (valore tratto dal PNE, il Programma Nazionale Esiti gestito da Agenas per conto del Ministero della Salute). Quanto alla Broncopneumopatia cronico ostruttiva riacutizzata, solo il 31% dei centri raggiunge percentuali di mortalità inferiori al 7% a 30 giorni dal ricovero, soglia ministeriale stabilita per giudicare la qualità e l’efficacia dell’assistenza fornita (fonti Ministero e Programma Nazionale Esiti).
Sono i dati emersi da un’indagine di www.doveecomemicuro.it (portale di public reporting delle strutture sanitarie italiane), che ha stilato anche la classifica degli ospedali più performanti, sia a livello nazionale che regionale (vedi dati allegati Regione per Regione), nella cura di queste patologie.
Il comitato scientifico di Dove e Come Mi Curo (composto da Carlo Favaretti, Alessandro Solipaca, Elena Azzolini e Silvio Capizzi) sottolinea quanto sia importante, in un’ottica di miglioramento dell’assistenza, che le performance delle strutture sanitarie vengano monitorate e pubblicate sistematicamente, come avviene oggi per la prima volta.

Riguardo alla distribuzione degli interventi spiega: “Il PNE e Dove e Come Mi Curo possono, da un lato, indurre le Regioni a orientare la propria programmazione sanitaria accentrando in alcuni ospedali la casistica per la quale sono dimostrati scientificamente esiti migliori in funzione del volume di attività. Dall’altro, aiutare i pazienti a scegliere più consapevolmente l’ospedale nel quale farsi operare”.

A questo proposito, è importante ribadire che un alto volume di attività di una struttura, secondo quanto dimostra un’ampia letteratura scientifica, ha un impatto positivo sull’efficacia e sull’esito delle cure. Quanto alla broncopneumopatia cronico ostruttiva riacutizzata e al basso numero di strutture (31%) che rispetta lo standard di riferimento: “Si tratta di un dato da porre all’attenzione delle autorità nazionali e regionali, responsabili della programmazione sanitaria. Va, però, precisato che la BPCO è una malattia cronica il cui esito non è determinato solo dalle cure ospedaliere, ma dalla complessa interazione con i servizi territoriali e i medici di medicina generale”, spiega il comitato scientifico.

“Una nota di ottimismo è data dall’inclusione della BPCO nei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), che determinerà probabilmente una maggiore proattività del Servizio Sanitario Nazionale rispetto a questa patologia”.

Per quanto riguarda il Veneto, nella classifica di www.doveecomemicuro.it, l’unica struttura che rispetta il valore di riferimento istituzionale di 150 interventi l’anno è quella dell’Ospedale di Padova, classificata al terzo posto con 329 interventi annui.

Solo l’11% dei centri italiani raggiunge il valore minimo di numero di interventi ed è così distribuito: il 6% al Nord, 4% al Centro e l’1% al Sud.

Solo il 31% delle strutture italiane invece raggiunge il valore minimo (7%) di mortalità a 30 giorni dal ricovero ed è così distribuito: il 17% al Nord, il 5% al Centro e il 9% al Sud.

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