mercoledì, 24 Aprile 2024
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Un monumento al lavoro calzaturiero a Stra

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È stato inaugurato nelle scorse settimane, in piazza Marconi a Stra, un monumento dedicato alla cultura calzaturiera brentana.

“Da tempo – ha detto il sindaco Caterina Cacciavillani – si sentiva la necessità di istituire un simbolo e una data per ricordare tutti coloro che hanno dedicato gran parte della propria vita lavorativa al settore calzaturiero, che dal dopoguerra fino ad oggi è stato il settore trainante per il comprensorio Riviera del Brenta”. Anche la data scelta per la cerimonia non è casuale.

“Ci siamo così fatti promotori di una celebrazione – ha proseguito il sindaco – in corrispondenza delle ricorrenze dei santi patroni San Crispino e Crispiniano e Sant’Aniano d’Alessandria. I primi due, festeggiati il 25 ottobre, sono universalmente conosciuti come patroni dei calzaturieri. D’intesa con alcuni imprenditori calzaturieri, in particolare con Luigino Rossi, abbiamo voluto però affiancare Sant’Aniano che ricorre il 25 aprile, in quanto protettore dei ciabattini per merito di San Marco”.

Il monumento è composto da cinque tradizionali attrezzi che sono stati usati in tempi passati per la costruzione delle calzature. Si tratta della lissa, del brunitore, del punteruolo, del treppiede conosciuto anche come macaco, e del martello. L’opera è stata scolpita nel 1981 per Angelo Gobbo, imprenditore e già presidente dei calzaturieri della Riviera del Brenta, che ha voluto condividere con la popolazione di Stra questa scultura.

“La storia di Stra è saldamente legata alla “scarpa” – ha spiegato Caterina Cacciavillani – questo è un monumento al lavoro, al lavoro che conferisce dignità e garantisce sviluppo, non solo economico ma anche sociale, e per onorare tutti i protagonisti del “miracolo calzaturiero”: imprenditori, modellisti, maestranze”. Il settore calzaturiero della Riviera del Brenta impiega 10 mila addetti in 900 aziende a cavallo fra il veziano e il padovano.

Giacomo Piran