
“Il Veneto è un’area ampiamente frammentata, ma con un grande senso d’appartenenza territoriale. Mantenere integra la nostra identità equivale a garantire proprio questa territorialità”.
Non è lo slogan elettorale di qualche candidato, ma la filosofia che il presidente Andrea Levorato, l’avvocato da due anni al timone di Etra spa, ha posto alla base del nuovo piano industriale approvato lo scorso febbraio dall’assemblea dei sindaci-soci. Un piano che rappresenta una novità e una svolta decisa, proposto per la prima volta dalla nascita della multiutility, a garanzia del percorso intrapreso su scelte strategiche e investimenti. “Un solido piano industriale ci permette di intraprendere un percorso di pianificazione e di crescita – spiega Andrea Levorato – facendo fronte in modo efficace alle minacce di espansione nel nostro territorio di gruppi quotati e al quadro normativo sui servizi pubblici in costante evoluzione”.
Ecco quindi il riferimento al mantenimento dell’identità.
“E’ chiaro che le espansioni delle società quotate mirano esclusivamente ad aumentare i propri ricavi: è nel dna della loro configurazione “finanziaria”. Per Etra il discorso è completamente diverso. Etra è una società “in house”, non è finalizzata a generare dividendi: ogni utile ricade nel territorio. In nove anni, dal 2006 al 2014, sono stati realizzati nel servizio idrico 317 milioni di investimenti e le cifre del prossimo triennio sono più ambiziose: saranno messe in esercizio opere per 129 milioni con il reinvestimento di oltre il 50% delle tariffe incassate e puntando all’aumento delle utenze. Gli investimenti mireranno soprattutto a migliorare le performance dei depuratori, a estendere le condotte fognarie, ad intensificare la ricerca e riduzione delle perdite e la campagna di sostituzione dei contatori”.
Eppure anche Etra sta valutando nuove aggregazioni…
“Certo, soprattutto con aziende di territori contigui, con efficienze e metodologie affini alla nostra. Le stiamo valutando sia perchè le normative indicano la necessità di una riduzione del numero di multiutility operanti, sia, e soprattutto, perchè occorre fare “massa critica”, diventare più forti appunto nel territorio per resistere all’avanzata delle quotate che sono ai nostri confini, quali Hera a Padova o a2a a Verona”.
La guerra dei piccoli?
“Direi piuttosto la resistenza, l’attaccamento ai nostri valori. Faccio solo un esempio: il nostro piano industriale non è stato calato dall’alto, ma è stato capillarmente condiviso col territorio. Pensate che una società quotata in Borsa potrà mai fare la stessa cosa?”.
Che tempi prevede, presidente, per le aggregazioni di Etra?
“Spero non lunghi, anche perchè oggi siamo nelle condizioni di potere scegliere i nostri partner, domani chissà…”.
Ma nel caso di fusioni con altri gruppi, potrà resistere la vostra attuale governance duale, cioè il Consiglio di sorveglianza (espressione dei sindaci-soci) e quello di gestione?
“Non so, probabilmente ci sarà bisogno di qualche aggiustamento, ma non dubito che sapremo individuare la strada migliore”.
Da un punto vista finanziario, il nuovo piano industriale cosa indica?
“Se il valore della produzione nel 2014 era di 169 milioni di euro, il piano prevede un aumento dei ricavi fino a 195 milioni nel 2018, con un valore aggiunto distribuito sul territorio che sfiorerà i 100 milioni di euro e una crescita degli utili del 33% nel periodo 2016-2018 rispetto al periodo 2013-2015.
In particolare, per quanto riguarda il servizio idrico, si passa dai 90.8 milioni di ricavi totali a consuntivo nel 2014 ai 108 del 2016-2018; per il servizio rifiuti dai 74,8 milioni agli 86,1”.
Infine, presidente, ci sono nuovi investimenti anche per il servizio rifiuti?
“Il nuovo piano industriale prevede per il servizio rifiuti investimenti per 34 milioni di euro nel triennio 2016-2018. L’obiettivo del 70% nella raccolta differenziata (previsto dal pacchetto ambientale europeo) è già stato raggiunto da Etra, che ora si pone il target del 76% nel 2020 continuando nella politica di riduzione delle tariffe. Un risultato da raggiungere grazie alla standardizzazione del servizio, con la tariffa a corrispettivo, e sistemi di raccolta puntuale, razionalizzando la logistica con la creazione di due soli poli logistici sovracomunali a Bassano e a Camposampiero e chiudendo i cicli dei rifiuti in ambito locale per governare i flussi e stabilizzare i prezzi di smaltimento.
Investimenti che comunque avverranno a fronte di un costante contenimento dei costi, uno dei pilastri della nostra attuale governance: Etra lo scorso anno ha diminuito le tariffe del 3,5% in 48 Comuni, e quest’anno sta applicando un sistema modulare di premialità che permette di aggiungere fino ad un ulteriore 2% di riduzione”.
LA SCHEDA
Etra (energia territorio risorse ambientali, sede legale a Bassano e amministrativa a Cittadella) è la multiutility a totale proprietà pubblica che copre oggi un bacino di 600.000 utenti, conta circa 800 dipendenti, un solido patrimonio economico-finanziario, qualità nei servizi e nell’assistenza ai clienti. Etra, multiutility di proprietà di 75 comuni soci nelle province di Padova, Treviso e Vicenza, a dieci anni dalla nascita è protagonista di una crescita vistosa. Etra è oggi il terzo operatore idrico in Veneto, il quarto nel Servizio rifiuti. Le tariffe del Servizio rifiuti sono state ridotte del 3,5% in 48 comuni; progressivamente si arriverà a questo regime in tutti i comuni soci.
Nei comuni soci di Etra la spesa media per il Servizio rifiuti è di 91 euro a persona, a fronte dei 168 euro a livello nazionale e dei 137 del Veneto. Il dato medio di raccolta differenziata è pari al 70%; l’obiettivo è il 76% entro il 2020. Costi operativi calati di oltre un milione e mezzo di euro; ricavi cresciuti del 2,4% (valore della produzione pari a 173 milioni di euro). Sono stati investiti oltre 35 milioni di euro nel 2015 e messi a budget 60 nell’esercizio 2016. La rete idrica è estremamente sicura: si è escluso ogni pericolo di contaminazione da Pfas, così come è esclusa la presenza di Glifosati, i temuti diserbanti molto usati in agricoltura. I controlli sull’acqua sono passati dalle 28.000 analisi del 2014 a quasi 40.000 analisi nell’ultimo anno.
I sei Comuni “coperti” da questa nostra nuova edizione posseggono circa il 10% di Etra. Più precisamente: Camposampiero è socio della multiutility con 825.445 azioni (una azione equivale ad un euro, valore del 2,47%); Trebaseleghe ne ha 770.294 (2,31%); Piombino 517.480 (1,55%); Borgoricco 474.117 (1,42%); Loreggia 363.531 (1,09%); Massanzago 292.189 (0,88%).
Alberto Beggiolini