A giugno i curtarolesi riscoprono l’identità di contrada. Alla metà del mese si è tenuta la terza edizione del Palio delle contrade, con a seguire la quinta del torneo di calcio delle stesse dal 21 giugno al 7 luglio. Una sfida per sei raggruppamenti in tutto, che nella competizione hanno cercato di ritrovare lo spirito di comunità: Pieve centro, Palazzina, Sant’Andrea, Poncia, Curtarolo e Santa Maria di Non. Le due iniziative riprendono vecchie competizioni tenutesi nei decenni precedenti, poi abbandonate per discordie tra i partecipanti una volta ottenute le premiazione.
“A noi interessa che la gente stia assieme – spiega Giorgio Peruzzo, giovane organizzatore del palio. Molte famiglie sono andate ad abitare altrove e altre di nuove si sono trasferite qui, con il risultato che non ci si conosce neppure tra vicini di casa. Tre anni fa abbiamo pensato, come gruppo di amici, di organizzare qualcosa che favorisse l’incontro e la reciproca conoscenza. Visto che era stato ripristinato il calcio tra le contrade, perché non proseguire su questo filone? E così è nata l’altra manifestazione. Che nell’arco di un triennio è cresciuta, sempre più persone si sentono coinvolte. Fino a una settantina per ciascuno dei concorrenti. E’ aperta del resto a tutti i residenti dai sei ai sessant’anni, divisi per categorie in base al sesso e all’età”.
Quest’anno il regolamento prevedeva otto giochi: corsa nei sacchi, pallina sul cono, corsa con la carriola, percorso “militare”, passa la legna, passa il secchio, gioco dei coppi e l’abilità a sorpresa. Tutti disputati negli impianti sportivi San Francesco del capoluogo, con tanto di punteggio assegnato dai giudici designati per l’occasione. Un bonus ulteriore è stato assegnato per l’allestimento della propria contrada, visto che ciascuna si caratterizza con i propri gonfaloni e colori. La kermesse si era aperta con il divertente Curtarolo’s got talent variante locale del noto talent show.
E prosegue di fatto con il torneo calcistico ai campetti di Santa Maria di Non, con squadre da nove giocatori e due gironi iniziali. “Qualunque sia il risultato ci auguriamo una buona partecipazione. Soprattutto nei momenti di convivialità, come la cena di beneficenza” aggiunge Diego Zaramella, una vita nello sport locale, tra i principali promotori.
Roberto Turetta