venerdì, 29 Marzo 2024
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Degrado: il Comitato torna all’attacco; il sindaco di Cavarzere insiste: “Questione strumentalizzata”

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Botta e risposta sul problema del degrado nelle ex carceri monumentali di proprietà del Comune. La risposta del sindaco Henri Tommasi, attraverso le pagine del nostro giornale, non è piaciuta ai circa 20 cittadini residenti nell’area, firmatari della petizione in cui chiedevano un intervento risolutore. Innanzitutto, smentiscono il primo cittadino quando dice che la zona è recintata e inaccessibile: “La zona è accessibile dalla vietta stretta interna di via N. Sauro ed a piedi si giunge sul lato nord, dove non c’è muro – fanno presente .- È aperto lì nelle ex carceri: tutto rigoglioso di piante, di arbusti, di vegetazione, di topi, bisce e amianto”.

Così come non è piaciuta l’accusa di strumentalizzare il problema: “Siamo cittadini, non politici e nemmeno sindacalisti. L’esposto del 29 maggio 2017 all’Arpav-settore amianto ed al Comune e la petizione del 12 settembre 2016 non sono un “ingeneroso” modo di risolvere i problemi, come Lei sottolinea, semmai è divulgare il nostro problema”. Piaciuta ancora meno l’affermazione: “Alcune cose si possono fare, altre no”. “Lì l’amianto è usurato e rotto, quindi aerabile con vento, pioggia, calore – è la replica -. E qui vivono anche un bambino appena nato, una donna al settimo mese di gravidanza, una donna in chemioterapia e cittadini stanchi del degrado/abbandono/ amianto. Questi sono fatti”. Quanto agli incontri, i cittadini ammettono che siano avvenuti ma “dopo mesi dalla prima richiesta e dopo ripetute telefonate fatte alla Sua segreteria”.

Quindi un’ulteriore bordata: “Lei ha fatto ripulire l’area esterna alle ex carceri a maggio 2016, prima delle elezioni amministrative. Grazie, ma non è sufficiente in quanto in alcune abitazioni sono arrivate le visite di bisce e topi anche nel 2017… provenienti da quella zona”. La richiesta dei cittadini è di mettere mano al portafogli, attingendo a quel “tesoretto d’avanzo” di oltre 300mila euro nelle casse comunali. “Lei e la sua giunta potreste intanto bonificare l’area interna e le mura e il tetto delle ex carceri (poche centinaia di euro di spesa) e successivamente edificare un giardino”.

I cittadini fanno sapere che non accetteranno di essere condannati all’immobilismo e annunciano che se il sindaco non interverrà “siamo costretti ad andare avanti nella nostra opera divulgativa anche interessando altri Uffici. La salute presente e futura di Cavarzere interessa noi e sicuramente anche lei e la sua giunta”. Il sindaco Henri Tommasi, dal canto suo, mette le cose in chiaro: “Al momento di risorse per intervenire in quell’area non ce ne sono. Questo non vuol dire che in futuro non ci saranno ma ci sono tante priorità con cui fare i conti. Capisco che ogni cittadino vorrebbe una risposta immediata ma non è possibile. La mia disponibilità è sempre stata molto ampia: ho incontrato questi cittadini più volte e quando ho potuto ho assecondato le varie richieste che nel tempo mi sono state fatte”. Il primo cittadino conferma però che quell’area non è frequentata e non risparmia una critica al “comitato” che secondo lui strumentalizza la presenza nell’area di un bambino, una donna incinta e una in chemioterapia: “Dovrebbe essere coperta da privacy una cosa del genere, è vergognoso usarla in modo strumentale”.

La questione delle ex carceri arriva anche in consiglio comunale, con un’interrogazione a firma dei consiglieri di opposizione Emanuele Pasquali, Roberta Fava, Pierfrancesco Munari e Pierluigi Parisotto. I membri della minoranza chiedono al sindaco Tommasi “quali provvedimenti il Comune di Cavarzere intenda perseguire per la messa in sicurezza dello stabile e quali azioni mirate si intendano attivare per la rimozione delle lastre di amianto usurate nell’edificio completamente esposte agli eventi atmosferici e di conseguenza pericolose per la salute pubblica”. I quattro consiglieri suggeriscono di assecondare le richieste dei cittadini stralciando l’edificio dal piano delle alienazioni (in vendita attualmente a 200mila euro) e mettere l’area scoperta a disposizione dei cittadini. In un secondo momento, scrivono i consiglieri, si potrebbe intervenire sulla struttura muraria usufruendo dei bandi di finanziamento regionali finora mai attivati.

Giorgia Gay