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Camposampiero, al via al Newton il progetto Re-mapping

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Venerdì 1 dicembre 2017 due classi prime dell’Istituto Newton-Pertini di Camposampiero, una per l’indirizzo Tecnico-tecnologico, una per l’indirizzo Tecnico-economico, sono state coinvolte nel progetto europeo biennale “Re-mapping”, patrocinato dall’Università degli studi di Padova, dipartimento di Filosofia, sociologia e psicologia applicata in collaborazione con il laboratorio CIRCEFT-ESCOL dell’Università Paris 8, Francia, e con la Rete delle Politiche dell’Istruzione Superiore (HepNet) dell’Università di Patrasso, Grecia. Responsabile della ricerca è la Dott.sa Konidari Victoria.

Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, si pone tre obiettivi: innanzitutto indagare le modalità con cui gli alunni di 15 anni si relazionano con lo “spazio”, sia che si tratti di spazio scolastico, o del proprio “spazio” individuale, o anche dell’ambiente in generale. Poi indagare le modalità ed il grado con cui gli alunni sono legati a questi spazi, esaminando le eventuali pressioni di natura psicologia, simbolica o altro nel modo con cui percepiscono le proprie possibilità. Infine indagare su quanto questa rete di relazioni influisca sugli alunni per quanto riguarda la percezione di sé stessi, la loro performance scolastica ed il modo con cui si correlano con il tempo ed il loro futuro.

“Partecipare a questo progetto di ricerca – dichiara il prof Eugenio De Marchi, collaboratore del Dirigente Scolastico – è interessante anche per gli Istituti Scolastici perché offre alla scuola la possibilità di avere una diagnosi sulle motivazioni, il grado di impegno, la percezione dello spazio scolastico dei loro alunni; quindi di poter procedere, se desiderato, ad attività di miglioramento delle motivazioni; iniziare un dialogo con il ricercatore, con le Università del partenariato ed i docenti degli istituti scolastici di altre Nazioni partecipanti alla ricerca; infine di cercare di aprirsi maggiormente verso la comunità didattica e la comunità locale”.

Inoltre, “la partecipazione al progetto offre la possibilità di un confronto a livello europeo tra studenti di pari età ma paesi diversi e il fatto che gli alunni possono acquisire maggiore consapevolezza e senso critico rispetto alla propria «collocazione» nel mondo, individuando i propri punti forti e deboli e aprendosi a gruppi di dialogo più numerosi che consentirà loro di esplorare i propri confini ma soprattutto le proprie possibilità” conclude il prof De Marchi.