giovedì, 28 Marzo 2024
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Aumentano i minori che dormono poco per l’utilizzo di tablet e smartphone

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Il 25% dei bambini a 5 anni dorme meno delle ore raccomandate e già a 1-2 anni di vita il 12-13% dei bambini utilizza i moderni devices elettronici (tablet, smartphone e TV) in fase di addormentamento. E’ quanto emerge da una recente ricerca presentata in anteprima durante un convegno a Chioggia dal dottor Mattia Doria, coordinatore dei Pediatri di Libera Scelta del Distretto clodiense, e coordinatore scientifico nazionale del progetto. Il tema su cui il medico si è soffermato a lungo è quello delle abitudini al sonno e la loro correlazione con i disturbi del comportamento. La ricerca da cui sono statti tratti i dati preliminari si è sviluppata su 11 regioni italiane sotto l’egida della Federazione Italiana Medici Pediatri. Dal quadro generale emerge, anche, quanto i bambini abbiano poca autonomia durante il sonno notturno dal momento che oltre il 34% dei bambini di età 3-5 anni dorme nel lettone o in camera con i genitori. Per quanto attiene ai disturbi del comportamento emerge che essi siano favoriti dall’andare a letto tardi, dall’utilizzo frequente dei devices elettronici e dal dormire meno delle ore raccomandate mentre siano molto meno presenti nei bambini che vanno a letto presto e si addormentano nel proprio letto con la lettura di un libro da parte di un genitore.

Ma il Convegno Pediatrico Clodiense dedicato, quest’anno, alla prevenzione e stili di vita, ha visto protagoniste del dibattito tutte le 8 azioni del progetto della Regione Veneto Genitoripiù (www.genitoripiu.it). Prendersi cura del bambino significa pensare alla sua salute già prima del concepimento e lungo tutto l’arco della vita con particolare attenzione ai suoi primi anni. Per questo motivo il progetto Genitoripiù propone 8 azioni di provata efficacia: 8 azioni con un unico obiettivo, promuovere la salute fisica e psicologica del proprio bambino. Assumere l’acido folico nei tempi e nelle quantità corrette, non fumare in gravidanza e davanti al bambino, non bere in gravidanza e in allattamento, fare tutte le vaccinazioni raccomandate, mettere il bambino a dormire a pancia in su, allattare al seno, proteggerlo dagli incidenti in auto e in casa, leggergli un libro. Gli interventi del dottor Leonardo Speri, responsabile regionale del progetto Genitoripiù e della dottoressa Stefania Porchia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia hanno presentato le 8 azioni ed hanno messo in evidenza quali siano le azioni per le quali c’è bisogno di sviluppare una maggiore attenzione nel territorio della Ulss 3: la recente rilevazione fatta nel 2016 mette in evidenza che le conoscenze degli operatori del percorso nascita sono sostanzialmente allineate con quelle regionali, hanno la positiva tendenza ad essere maggiormente proattivi con i genitori, hanno un’ottima conoscenza sulla tematica dell’allattamento ma un po’ meno sulla posizione sicura in culla (a pancia in su!) e sulla protezione in casa. Ci sono sempre più conferme scientifiche che queste 8 azioni sono quelle che riescono ad intervenire più efficacemente sia nella prevenzione dei rischi più importanti nei primi anni di vita, sia per garantire ai bambini un vero e proprio capitale di salute per il futuro. Sono molto connesse tra di loro e, attuate insieme, moltiplicano la loro efficacia: una singola azione può essere efficace per prevenire molti problemi e un singolo problema di salute può essere prevenuto con il contribuito sinergico di più azioni.

“I pediatri di famiglia – ha commentato il Direttore Generale della Ulss 3 Giuseppe Dal Ben- sono da sempre impegnati a garantire, attraverso l’istituto dei bilanci di salute, i migliori standard di salute per tutti i bambini e valutano con favore che anche altre figure professionali siano coinvolte attraverso questo progetto regionale a collaborare nel sostenere i migliori principi di prevenzione e stili di vita”. “Fondamentale – ha aggiunto il DG – è diffondere quindi i corretti comportamenti e cercare, inoltre, da adulti, di dare il buon esempio”.

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