giovedì, 28 Marzo 2024
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Caso Dalan, si va verso il processo

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Non è morto per una caduta, ma stritolato dai “denti” di una benna manovrata dal padre del suo titolare: così ha perso la vita Andrea Dalan. E’ la terribile dinamica del tragico incidente sul lavoro, costato la vita un anno fa, al 40enne di Oriago di Mira, all’interno dell’autodemolizione Vivian di Mirano, dove lavorava da tempo ricostruita dalla magistratura con l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, redatto dal PM titolare del procedimento penale per omicidio colposo.

Un atto notificato agli indagati, entrambi di Mira, per i quali si va verso una richiesta di rinvio a giudizio. Un caso che aveva sconvolto Mira. I familiari, colpiti dalla perdita del proprio caro e da questo inquietante “giallo”, per fare piena luce sui fatti si sono rivolti, a Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini. Inizialmente era stato riferito che l’operaio sarebbe caduto da solo da uno scaffale dall’altezza di tre metri, ma fin da subito i rilievi degli ispettori dello Spisal, avevano evidenziato delle incongruenze rispetto a questa ricostruzione, ed era trapelata un’altra verità: Andrea Dalan sarebbe stato colpito da un macchinario in movimento condotto da altri, il cosiddetto “ragno”, e peraltro in una zona dell’azienda diversa rispetto a quella dov’è stato trovato il corpo.

Il sostituto procuratore Carlotta Franceschetti ha dunque comunicato la chiusura delle indagini preliminari, un documento fondamentale in particolare perché specifica nel dettaglio i fatti per i quali si intende procedere a carico dei due indagati. I due indagati si legge nell’atto della Procura: “omettevano: di effettuare la valutazione dei rischi connessi alle operazioni di immagazzinamento e di movimentazione dei motori; di formare ed addestrare il personale in relazione alle condizioni di impiego delle attrezzature ed alle situazioni anormali prevedibili; di mettere a disposizione dei lavoratori attrezzature adeguate alle mansioni da svolgere”. Nelle scorse settimane, una affollata messa di suffragio in ricordo di Andrea, si è tenuta nella chiesa di Oriago.

Alessandro Abbadir