L’integrazione in una comunità passa attraverso anche il rispetto dell’organizzazione sanitaria del paese ospitante. È questo uno dei forti messaggi lanciati da Kamel Layachi, imam delle Comunità islamiche del Veneto, intervenuto in città ad un incontro che, nato sottotraccia, si è dimostrato invece foriero di concetti tutt’altro che banali. Nella casa delle associazioni di via Alighieri a Sant’Anna il Comune, in sinergia con un ginecologo del consultorio dell’Usl 6, un’ostetrica, una mediatrice culturale e l’associazione culturale Assalam, ha proposto un momento formativo e informativo rivolto alle donne musulmane sul tema della “Salute delle donne tra convinzione e realtà”.
L’esigenza di arrivare a creare un tavolo di lavoro e di confronto è stata esternata proprio dal medico, il ginecologo Giuseppe Rochira, che nella quotidianità si scontra costantemente con i preconcetti e le difficoltà delle famiglie arabe a sottoporsi a visite, pap test, diagnosi prenatale e terapie durante la gravidanza. Attività di prevenzione che poi crolla nel periodo del Ramadan. La tesi di fondo portata avanti dal medico è che molte di queste ritrosie derivino da una confusione sulle reali prescrizioni dell’Islam e della connessa giurisprudenza, da false credenze che diventano un ostacolo anche per una reale integrazione. “Dovete andare a farvi visitare – ha ribadito alle presenti Layachi, autorità religiosa algerina estremamente preparata, disponibile e quanto mai illuminata – anche se il medico è un ginecologo uomo. Se si trascura la salute, danneggiando se stessi e il bambino che si porta in grembo, se ne risponde direttamente ad Allah”. La sorpresa della mattinata è arrivata dalla risposta partecipativa, con oltre una sessantina di persone presenti. Non solo donne, ma anche tanti uomini e famiglie al completo. Una partecipazione che è stata attiva e propositiva con tante domande e forse qualche dubbio finalmente superato. “Si è trattato – spiegano l’assessore al Sociale e alla Cultura Paola Ranzato e la consigliera delegata alle Pari opportunità Martina Rostellato – di un importante momento informativo e di conoscenza reciproca sul tema della salute e cura della donna. L’incontro è stato rivolto alle donne musulmane per chiarire e approfondire ciò che, aldilà delle false credenze, la legge islamica prevede in tema di prevenzione di patologie, cura e diagnosi prenatale. Un incontro sorprendente sia per la partecipazione in termini di numeri, domande, curiosità e approfondimenti, anche da parte dei tanti uomini presenti. L’iniziativa, nata come un progetto pilota, si è dimostrata potere essere consolidata in un format da riproporre sicuramente in altre realtà locali, in altri territori. Crescere come comunità vuole dire conoscersi e scoprire che non siamo poi così differenti”.
Alessandro Cesarato