venerdì, 29 Marzo 2024
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L’ex sede di Padova Tre tra i luoghi dell’abbandono

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Come nelle migliori puntate dei “luoghi dell’abbandono” anche Padova Tre è ormai in balia dell’oblio. Sono passati pochi mesi dallo scandalo legato alla ex multiutility dei rifiuti tristemente ricordata per buchi milionari, cupi intrecci politici e mastodontiche indagini tutt’ora in corso. Eppure sembrano essere trascorsi anni: basta fare due passi nelle vicinanze della sede di via Rovigo a Este per rendersi conto del degrado e dell’incuria che sta vivendo un patrimonio pubblico. Davanti all’ingresso principale sono ben evidenti i sigilli apposti dai curatori fallimentari e gli adesivi del servizio di vigilanza che controlla l’area nelle ore notturne. A completare la triste cartolina fanno capolino dei cartelli indecorosamente malandati che dovrebbero informare gli ignari cittadini dei recapiti del nuovo gestore del servizio rifiuti. Ma è di lato all’edificio principale che l’indegno raggiunge l’apice: tre furgoni sono parcheggiati tra le erbacce che pian piano si stanno impossessando delle aree esterne. Decine di bidoni sono abbandonati nel perimetro dell’area, alcuni ancora pieni di rifiuti e con apposte le tesserine magnetiche del Sirv, un metodo elettronico di rilevazione degli svuotamenti. Il sistema è un ricordo ormai sbiadito di un’azienda che ha accompagnato per mano i Comuni della bassa padovana verso l’ambito trofeo di “ricicloni” nella classifica di Legambiente. Sul retro invece è possibile sbirciare dai vetri delle finestre per vedere come i lavori di ampliamento della sede siano incompiuti e for- Attesa per le prossime bollette se improvvisamente sospesi quasi a conferma dell’incredulità rappresentata dalla doccia fredda di uno scandalo dirompente più di uno tsunami. Ma la ciliegina sulla torta sono sicuramente i sacchi di rifiuti inerti abbandonati davanti al portone: un epilogo tragicomico per il fiore all’occhiello del Nordest nella gestione dei rifiuti urbani.

Emanuele Masiero