Una ottantina di richieste sono arrivate al Comune di Mira per poter fruire del Reddito di Inclusione (Re.I.), attivato nei Comuni dal primo dicembre 2018. È una misura unica nazionale di contrasto alla povertà e un progetto per l’autonomia della famiglia, messo a punto dal governo uscente.
“Negli uffici del Comune di Mira – spiega l’assessora alle politiche sociali Chiara Poppi – sono arrivate un ottantina di richieste. La maggior parte non sono risultate idonee, a causa del superamento dei requisiti economici Isee e Isre. In soli tre mesi, i nuclei famigliari che insieme ai servizi territoriali condivideranno un percorso finalizzato all’inclusione sociale e lavorativa, saranno venti, dieci italiani e dieci stranieri di cui otto nuclei con disoccupati di età pari o superiore a 55 anni, mentre 12 sono in presenza di minori nel nucleo famigliare”.
Per l’assessore Poppi si tratta si una misura che va oltre l’assistenzialismo. ”Penso che il Rei – spiega – sia una buona possibilità di riscatto, e non una sola misura assistenzialistica, basata solo sull’erogazione dei contributi. Fa riflettere come quasi metà delle persone siano disoccupati con un età difficilmente ricollocabile e quindi come questo progetto apra una nuova prima possibilità per poterli sostenere e aiutare nonché reinserire in progetti condivisi del territorio”.
Il beneficio concesso è per un periodo massimo di 18 mesi, eventualmente per ulteriori 12 mesi se la domanda viene presentata nei 6 mesi prima della scadenza. Intanto nelle scorse settimane è stato pubblicato il bando di gara per l’individuazione di un soggetto attuatore per la progettazione, organizzazione e gestione dei servizi di accoglienza, integrazione e tutela, rivolti ai richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria (Sprar). Un progetto finanziato da parte del Ministero dell’Interno.
“Il progetto – conclude l’assessora – permette di modificare e migliorare il sistema di accoglienza a Mira rispetto a quello attivato fin d’ora, che era gestito direttamente dalla Prefettura con le cooperative. Il bando è il primo passo per costruire dei processi di integrazione e condivisione con tutti i cittadini. Auspichiamo venga finanziato e possa iniziare a luglio 2018.
Alessandro Abbadir