venerdì, 29 Marzo 2024
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Ad Adria “Non c’è nessun progetto culturale”

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Teatro, cinema Politeama, parco unico del Delta sono solo alcuni dei temi su cui, dice il Partito Democratico adriese, l’amministrazione dimostra di non avere progetti. “La programmazione culturale dell’amministrazione comunale di Adria risulta inadeguata alla caratura della città, non innovativa e senza una vera strategia. Ad Adria varie attività culturali sussistono ormai solamente per le singole buone iniziative che partono dalle associazioni e dall’impegno nel volontariato di molti cittadini o da ricorrenze ormai storicizzate, che vengono gestite con superficialità da chi ora occupa palazzo Tassoni”.

A formalizzare la critica verso la giunta Bobo è Edoardo Zambon, responsabile coordinamento cultura del Partito Democratico – sezione di Adria. “Il nostro Comune nell’ambito culturale, non beneficia nemmeno del contributo degli altri enti amministrativi esterni dello stesso colore politico,che calendarizzano e concedono solo qualche raro evento alla città con risultati poco efficaci – attacca Zambon –. Oltre alla Provincia anche la Regione ad Adria non è mai stata così assente, cosa paradossale se si pensa che per la prima volta il Polesine esprime un assessore regionale alla Cultura, nella persona del leghista Cristiano Corazzari cui la nostra Amministrazione dovrebbe sempre fare riferimento”. “Alla nostra città serve una regia autorevole – continua il referente dem -. Servono risposte sulla futura gestione del teatro comunale che deve essere collegato ad un circuito nazionale, sulla possibilità di riavere in centro ad Adria un cinema Politeama funzionante, su come affrontare l’inserimento nel circuito del territorio del delta del Po, su come programmare un palinsesto di attrazioni estive, che sembra ad oggi a serio rischio, per attrarre potenziali visitatori. Così non si può andare avanti, serve quindi una presa di coscienza. Adria merita progetti concreti e fattibili, qualità nella gestione della cosa pubblica, non protagonismi inopportuni”. E incalza: “Per la sua valenza storico-culturale, Adria dovrebbe proporre e contribuire alla creazione di un circuito di città non capoluogo di grande interesse artistico (come per esempio Chioggia, Monselice, Este, Montagnana, Cittadella, Legnago, Comacchio e Conegliano Veneto)”. Invece, dice Zambon, la città è immobile a causa delle lacerazioni per “lotte tragicomiche”.

“Per questo il Partito Democratico adriese lancia un appello all’amministrazione comunale e alla maggioranza che la sostiene. Se sono in grado, rendano noti i programmi che hanno per la città, oppure si rendano conto che non si può continuare. Non bastano solamente qualche conferenza o evento a spot. Serve da subito pianificare le sfide del presente e cominciare ad agganciare le possibilità e i treni che si stanno continuamente perdendo”.

Giorgia Gay