La candidatura della “pannaghiaccio” a prodotto atestino d’eccellenza cade nella bagarre del consiglio comunale. Il biscotto gelato “made in Italy” è diventato un caso politico, capace di calamitare l’attenzione dell’assemblea comunale per oltre due ore. La bontà indiscussa del gelato creato settant’anni fa dalla famiglia Schizzerotto non basta a mettere tutti d’accordo: la mozione di Carlo Zaramella (Este Sicura), che proponeva di introdurre ufficialmente la denominazione di “Este, città dell’originale pannaghiaccio”, è stata bocciata dalla maggioranza cittadina guidata da Roberta Gallana. Da dove era nata l’iniziativa di Zaramella? “Este non pare avere ad oggi un prodotto decisamente identificativo o in ogni caso non vi è stata ad oggi una valorizzazione decisa e segnata di quello che può definirsi come “made in Este”, eppure la crescita di un territorio passa anche attraverso la valorizzazione di ciò che si crea all’interno di esso e che può finire per contraddistinguerlo” ha spiegato il consigliere “La “pannaghiaccio” è il colpo di genio di Renzo Schizzerotto, ideatore della ricetta di due biscotti con all’interno panna ghiacciata arricchita da un filo di cioccolato. Questa ricetta è la stessa dal 1949 e oggi questo gelato si è diffuso e lo si ritrova un po’ ovunque, imitato, copiato, ma pochi sono a conoscenza della sua origine e del genio di un nostro concittadino, che ha ideato questa ricetta. Da qui la mia mozione, con cui invitavo l’amministrazione comunale ad attivarsi per far inserire questo gelato nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari definiti tradizionali dalle Regioni”. L’originalità dell’iniziativa non ha però colpito la maggioranza, che in sede di dibattito consigliare ha invitato Zaramella a togliere la parola “pannaghiaccio” dalla mozione e poi ha presentato un ordine del giorno che invitava la commissione consiliare competente a fare una valutazione ben più ampia della semplice valorizzazione della “pannaghiaccio”: una ricognizione a più largo spettro dei prodotti atestini che possano essere inseriti negli elenchi dei prodotti dop, doc, igt e simili. Ordine che ha prevalso sulla mozione, bocciata. Amaro il commento di Zaramella: “Un vero peccato e una scelta sbagliata, da cui però ne nascerà in ogni caso – mi ripeto – qualcosa di positivo, perché le idee buone non si fermano ma camminano con vita propria”.
Nicola Cesaro