giovedì, 28 Marzo 2024
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Rottanova: forte la preoccupazione, paura per gli anziani

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Un clima di preoccupazione è quello che si respira a Rottanova dopo la recente rapina a mano armata che ha gettato nel panico la popolazione. Ora la situazione sta tornando pian piano alla normalità, ma la paura resta. L’incontro con il sindaco, promesso e poi rinviato a data da destinarsi, era stato richiesto a nome della popolazione da Giuseppe Arpicelli, residente nella frazione.

“Dopo gli eventi che ci sono stati, la situazione è molto delicata – afferma -. La popolazione è in allerta perché potrebbe succedere in altre famiglie: qui ci sono tanti anziani e i malviventi, si sa, approfittano della loro debolezza”. Arpicelli, che si fa portavoce delle ansie della frazione, rinnova l’invito a un incontro con il primo cittadino Tommasi, anche per chiedergli la disponibilità di posizionare qualche telecamera di sorveglianza all’altezza dei punti più strategici. A fargli eco è Graziano Garbin, presidente del comitato cittadino di Rottanova: “Pian piano tutto sta tornando alla normalità perché uno poi se ne fa una ragione – riferisce -: si sa che sono cose che capitano, ma stanno capitando un po’ troppo spesso. La famiglia rapinata aveva già subito altri due furti in precedenza”.

Garbin ricorda come, in passato, le cose fossero molto diverse: “Anni fa eravamo super tranquilli, era tutta un’altra cosa. Adesso si ha questo pensiero, questo senso di insicurezza”. E le riunioni, negli anni, si sono moltiplicate, così come le proposte. C’è stato chi ha lanciato l’idea delle ronde, che Garbin non condivide: “Io non sono d’accordo. E poi se trovi i malviventi per strada, cosa fai? Niente”. Si pensò anche di affidarsi alla vigilanza privata: “Dopo qualche incontro non è andata in porto, perché non c’erano abbastanza adesioni per abbattere i costi del servizio. E poi i passaggi della vigilanza sono a orari prestabiliti, non mi sembra un deterrente poi così efficace”. Oltre alle telecamere, Garbin chiede soluzioni che però travalicano la realtà locale: “Per me servono leggi più severe, la certezza della pena. È l’unico deterrente possibile”. E intanto, nel territorio, la presenza maggiore delle forze dell’ordine: “Ho chiesto anche a carabinieri e polizia locale di essere più presenti, fare qualche giro anche di sera… una presenza maggiore credo sia la cosa più fattibile ed efficace”. E poi il controllo del vicinato, attraverso la chat in cui i vicini si segnalano cosa succede nel circondario: “Questo è l’aiuto migliore che ci possiamo dare”.

Giorgia Gay