Si è conclusa nella mattinata odierna un’attività d’indagine antidroga denominata “Factory”. L’attività, che era stata avviata dalla Stazione di Marghera nell’agosto 2017 e si è conclusa nel mese di gennaio 2018, ha consentito di arrivare ai responsabili di una fiorente attività di spaccio di eroina nella zona di Marghera del Comune di Venezia. Territorio che, come è noto, nell’ultimo periodo ha registrato un incremento dei decessi per overdose da eroina. Nel corso dell’attività sono state documentate centinaia di cessioni di eroina in favore di tossicodipendenti italiani che venivano effettuate in particolare nelle aree industriali dismesse del polo petrolchimico.
L’indagine è scaturita da un semplice controllo ad un tossicodipendente che si aggirava nella zona dell’edificio ex sede della “Sirma”, fabbrica di materiali refrattari attualmente in disuso ed occupata in maniera stabile ed abusiva, ormai da anni, da soggetti in cerca di rifugio lontano da sguardi indiscreti. Gli approfondimenti investigativi successivi hanno consentito ai militari di Mestre di ottenere conferma dei traffici illeciti che avvenivano in zona, legati allo spaccio di eroina interamente gestita da magrebini. I cinque, tutti di origine magrebina e in Italia senza fissa dimora, non potranno quindi più rientrare nella Provincia di Venezia così come disposto dall’Autorità Giudiziaria veneziana che ha emesso le misure cautelari eseguite oggi.