martedì, 23 Aprile 2024
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Test da sforzo al cicloergometro

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La prova da sforzo in cardiologia risale al 1930 e fu il Dr. Master per primo a protocollare il test costruendo un un sali-scendi di due scalini di 20cm di altezza l’uno che si dovevano salire e scendere per un minuto e trenta secondi con una frequenza determinata da età, peso e sesso. Molto semplice a basso costo di fatto non è più utilizzato. Oggi è stato sostituito dal Cicloergometro (in pratica una bicicletta)o il tappeto rotante (treadmill).

Perché si esegue la prova da sforzo in cardiologia:

Per dimostrare una malattia coronarica sospettata utilizzando l’Elettrocardiogramma come strumento obiettivo. Lo sforzo fisico, quando le coronarie sono strette, manda in sofferenza il muscolo cardiaco e questo determina segnali come il dolore toracico, la mancanza di respiro, aritmie ed alterazioni ECG. Non sempre il paziente riferisce il dolore al petto, a volte lamenta solo mancanza di respiro o interrompe l’esercizio per stanchezza sproporzionata all’entità dell’esercizio; in questi casi l’ECG si altera e indica la presenza di patologia coronarica pur in assenza del dolore (esempio i diabetici o le persone anziane o i trapiantati di cuore).

Riassumendo vi è indicazione ad eseguire la prova da sforzo per:
– Diagnosticare presenza e severità di patologia coronarica in soggetti con sintomi o senza sintomi ma ad alto rischio di coronaropatia come ad esempio i diabetici o non diabetici ma con molteplici fattori di rischio CV (fumo-ipertensione-ipercolesterolemia-familiarità, padre o madre o fratelli-sorelle che hanno avuto infarto /coronaropatia maschi a meno di 55a, femmine a meno di 65a) o in soggetti sani ma con professioni ad alto rischio come piloti di aerei, atleti competitivi
– Valutare il risultato di terapie di rivascolarizzazione coronarica o la terapia medica (dopo angioplastica, By-pass aorto coronarico, efficacia della terapia medica)
– Valutare ,durante sforzo, presenza aritmie e la loro pericolosità

Come si esegue il Test da sforzo al Cicloergometro:

Prima del test si valuta la storia clinica del paziente e la documentazione cardiologica con l’indicazione ad eseguire la prova e gli esami ematochimici richiesti (Emocromo, Na-K). Il paziente deve essere a digiuno da almeno 3 ore, non deve aver fumato durante il giorno, non deve aver bevuto The-Caffè Si spiega il significato diagnostico dell’esame e gli eventuali eventi avversi, rari, che questo comporta; si informa che la struttura ha a disposizione farmaci, defibrillatore, strumenti per l’intubazione oro-tracheale, AMBU, anestesista, cardiologo, personale infermieristico per fronteggiare qualsiasi emergenza e si fa firmare il consenso informato. Si esegue ECG a riposo e confermata l ‘assenza di controindicazioni si procede all’esecuzione.

Il protocollo applicato prevede un aumento del carico di lavoro, espresso in Watt, di 25 W ogni 2 minuti , la pedalata si fa più “dura”, come in salita. La durata del test è in genere di 20’. Il test viene condotto da Medico Specialista Cardiologo assistito da un paramedico. Il paziente deve vestire abiti idonei a compiere un esercizio fisico (pantaloncini, scarpe da tennis). Si prepara la cute detergendola con etere al fine di migliorare la conducibilità elettrica per ottenere una traccia ECG priva di artefatti. Si applicano 10 elettrodi autoadesivi sul torace per ottenere le 12 derivazioni standard ECG. Si applica il bracciale per la rilevazione della Pressione Arteriosa. Si calcola la frequenza massima prevista in base all’età (220-età) e si inserisce il peso corporeo per il calcolo teorico dei METS. Si inizia a pedalare con una frequenza tra le 50-60 pedalate al minuto.

Durante la prova l’ECG viene registrato in maniera continua ed alla fine di ogni 2° minuto si stampa ECG. Pressione arteriosa e Frequenza cardiaca sono registrate ad intervalli regolari. Eventuali sintomi sono annotati direttamente sul referto ECG registrato in quel momento. Dopo l’interruzione del test si continua con la fase del recupero che comprende monitoraggio dei sintomi indotti dallo sforzo, ECG, PAO e FC. A conclusione si consegna il referto che comprende la durata del test, i Watts raggiunti e i relativi METS, l’andamento della FC e PAO e del DP con i valori massimi raggiunti; i tracciati ECG. Verranno descritti gli eventi rilevati tipo sintomi, aritmie, alterazioni ECG.. Nelle conclusioni il test potrà essere positivo, negativo, dubbio, non valutabile. Non è valutabile quando in assenza di sintomi e di alterazioni ECG tipiche non si raggiunge l’85% della frequenza cardiaca teorica massima prevista. Dubbio quando le alterazioni ECG e/o i sintomi non sono caratteristici. In questo caso si darà indicazione ad eseguire un altro test più sensibile e specifico.

Quando interrompere il Test:
– Angina ingravescente
– Ipotensione arteriosa
-Aritmie ingravescenti
– Sottoslivellamento del tratto ST>3mm
– Scarsa perfusione sistemica e cerebrale(pallore, tendenza a lipotimia)
-Richiesta del paziente per incapacità a continuare
-Mancanza di respiro ingravescente

Controindicazioni all’esecuzione del Test da sforzo:
– Infarto acuto del miocardio
-Sindrome coronarica acuta /angina instabile

 

Dott. Edoardo Gaglione
Medico specializzato
in Cardiologia
nei centri Affidea Padova,
Monselice e Piove di Sacco
www.affidea.it

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