martedì, 19 Marzo 2024
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Miranese: il trasporto scolastico tra disagi e soluzioni

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Ogni anno gli istituti superiori del Miranese si trovano di fronte l’incognita del trasporto pubblico che si ripercuote fino a giugno,cioè alla fine dell’anno scolastico. Le corse degli autobus infatti non sempre soddisfano le aspettative dei ragazzi. Uno dei problemi principali è dato dalla mancanza di un orario omogeneo delle scuole; i disagi maggiori si riscontrano a causa delle ore più disparate dell’uscita dalle classi, anche durante tutto il corso dell’anno.

“Non è semplice – spiega Luca Scalabrin presidente Actv Venezia – assicurare le corse in orari in cui ci sono solo 3 o 4 studenti che ne necessitano”. Oltre a questo, secondo Scalabrin, lo scambio di informazioni con i referenti delle scuole è spesso carente. “Da tempo chiedo che vengano istituiti dei “mobility manager” nelle scuole, persone che seguano la mobilità e possano fornire informazioni. Chiederò alla Regione di puntare su queste figure, in modo da poter avere degli attori con cui dialogare”. In mancanza di comunicazioni tempestive da parte dei plessi scolastici, il servizio di trasporto viene calibrato secondo gli afflussi dell’anno precedente. È necessario invece conoscere nel modo più preciso possibile il numero di studenti che transitano, sapere da dove partono e dove sono diretti, solo così il servizio può essere migliorato.

Va tenuto presente, ricorda ancora il presidente Actv, che oltre agli autobus dedicati agli studenti che entrano all’interno del perimetro delle scuole, circolano anche i mezzi di linea. “I ragazzi tendono a salire sempre negli autobus scolastici ma in alcune direttrici, come ad esempio Spinea-Mirano, ci sono autobus che non sono scolastici, ma arrivano comunque a fermate poco distanti dalle scuole”. Nel frattempo si è intervenuti sulla sicurezza. “A Mirano, fuori dalla scuola, i ragazzi si accalcavano tutti in un unico posto per salire sui mezzi e diventava pericoloso. Abbiamo deciso di trovare tre posti diversi in base alle destinazioni, in modo da impostare un percorso più virtuoso”.

Elena Camporese