Si è trattato di uno stato di allerta importante, perché la potenziale esondazione del fiume Brenta (foto di Carlo Rigon da Facebook), negli ultimi giorni di novembre, avrebbe interessato circa duemila persone. Duemila cittadini che non hanno dovuto lasciare le proprie case perché il fiume non è esondato, ma il comune di Curtarolo si era preparato fin dalle prime ore dell’emergenza maltempo ad accogliere gli eventuali sfollati nella Sala Forum e negli spazi della scuola media.
L’amministrazione comunale, insieme alla Protezione Civile e a numerosi volontari, si era messa all’opera lavorando ininterrottamente fino a martedì sera, quando l’allerta meteo era passata. “Sono orgoglioso del lavoro svolto in questa particolare situazione di emergenza e della buona volontà dimostrata da tanti cittadini. – commenta il sindaco di Curtarolo Fernando Zaramella – Tuttavia, non possiamo permettere che, una volta superata l’allerta, il problema venga dimenticato. Abbiamo inviato una precisa richiesta al Genio Civile affinché realizzi al più presto gli argini lungo il Brenta, perché la sicurezza del nostro comune è legata proprio alla presenza o meno di argini.
Dopo l’alluvione del 1966, a Curtarolo sono stati attuati interventi sulla rete scolante soltanto da parte del comune, che ha speso 3 milioni di euro in 10 anni. Curtarolo è uno dei comuni veneti con il maggior numero di imprese, che danno lavoro a centinaia di persone e mantengono vivo il territorio. Non possiamo lasciare imprese e abitazioni in balìa degli eventi. È necessario intervenire rapidamente per garantire a tutti la sicurezza”.
Cristina Griggio