“All’imprenditoria femminile artigiana in Riviera del Brenta, servono più aiuti alle imprenditrici da parte di enti locali e dello Stato, soprattutto per la parte riguardante il welfare”. A fare un’analisi della situazione nel comprensorio dei dieci comuni dell’area ed a sostenere la necessità di maggiori aiuti sono Antonella Boldrin, imprenditrice rivierasca e responsabile del gruppo “Donne impresa”, e il segretario dell’associazione “Artigiani Piccola Media Impresa Città della Riviera del Brenta” Giorgio Chinellato. “Nella nostra associazione – spiega il segretario Giorgio Chinellato – su circa 900 imprese iscritte contiamo la presenza di 59 titolari di ditte individuali e 53 partecipanti o socie in società. I settori in cui le donne sono impiegate maggiormente, sono quelli della cura della persona (parrucchiera o estetista), ma ci sono anche tante web design, imprenditrici della moda, nel tessile e calzaturiero, nell’informatica”.
Viene ricordato come le imprenditrici artigiane rispetto ai colleghi uomini e alle dipendenti, hanno più difficoltà a cui far fronte e minor tutele. “Ad esempio – spiega Antonella Boldrin, referente del gruppo “Donne impresa”- urge un riconoscimento più ampio del periodo di maternità. Va detto poi che molte donne imprenditrici devono far fronte al carico familiare di anziani e persone invalide, più dei colleghi uomini.
Chiediamo agli enti locali e soprattutto ai Comuni dell’area, una maggior attenzione a queste esigenze, magari istituendo fondi ad hoc per l’imprenditoria femminile e stimolando l’iniziativa con concorsi o premi specifici. Va ricordato poi che negli anni, abbiamo segnalato un comportamento discriminatorio da parte di alcune banche, nell’erogare finanziamenti alle donne imprenditrici, notando come spesso di prassi, fossero richieste più garanzie rispetto che all’imprenditore uomo”. Antonella Boldrin ha lanciato poi un appello alle donne imprenditrici artigiane della Riviera del Brenta per la partecipazione alla convention nazionale di “Donne Impresa” che si è svolta lo scorso 25 settembre a Roma.
Altro progetto attuato dall’associazione Artigiani in queste ultime settimane è stata l’adesione al Caem (Consorzio Acquisti Energia e Multiutility), costituito dal sistema Confartigianato con lo scopo di rendere più trasparente l’accesso al mercato energetico, applicando tariffe molto competitive in fattura.
Giacomo Piran