martedì, 19 Marzo 2024
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Idrovia Padova – Venezia, pressing dei comitati, Mira vuole chiarimenti

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L’assessore Barberini: “Una impressionante quantità di acqua dolce con i suoi detriti scaricherà in laguna. Che impatti avrà sulla morfologia del territorio?

“L’idrovia Padova – Venezia va completata al più presto, ogni anno il territorio della Riviera del Brenta e del Padovano subisce danni ingenti, in qualche annata disastrosi. Siamo contenti che sia arrivato il via libera dal consiglio comunale di Campagna Lupia al completamento dell’opera. Se si perderà ancora tempo prezioso, siamo pronti a mobilitare la cittadinanza della Riviera e del Piovese su questo tema, con incisive azioni di protesta locale“. A dirlo è Marino Zamboni referente del comitato “Brenta Sicuro” dopo il via libera nelle scorse settimane del parlamentino di Campagna Lupia alla proposta dei “Comitati Uniti”(di cui fa parte Brenta Sicuro) che chiede il completamento dell’iter progettuale e la costruzione dell’idrovia Padovamare.

“L’idrovia completata- spiegano i comitati dati alla mano – consentirebbe di ridurre sensibilmente il rischio idrogeologico di un vastissimo territorio ella Riviera del Brenta, la Saccisica ed anche di vaste aree di Padova, attraverso la dislocazione nel canale idroviario, di 200 metri cubi al secondo del Bacchiglione, 150 metri cubi al secondo del fiume Brenta ed anche, in fase di incrocio 25 metri cubi al secondo del Novissimo”.

Sono state approvate le mozioni per il completamento dell’Idrovia nei comuni di Vigonovo Fossò, Campolongo, Camponogara, Stra, Piove di Sacco, Arzergrande, Bovolenta, Legnaro, Cadoneghe, Saonara, Pontelongo, Polverara, Sant’Angelo, Vigonza, e Correzzola, Codevigo e Noventa Padovana, Abano Terme, Montegrotto, Battaglia Terme. Nei prossime settimane le mozioni saranno approvate a Pianiga, Fiesso, Vigodarzere, Dolo, Limena e Albignasego. C’è anche però un Comune, quello di Mira che sull’opera chiede approfondimenti soprattutto dal punto di vista dell’impatto ambientale.

“Se sarà un canale scolmatore – spiega l’assessore comunale all’Ambiente Maurizio Barberini– con detriti che arriveranno dall’area del padovano e del vicentino, il rischio che avrà un impatto pesantissimo sul delicatissimo ecosistema lagunare, è reale. Un canale scolmatore con una portata di 450 metri cubi al secondo. Una impressionante quantità di acqua dolce che con i suoi detriti, scaricherà in laguna. Si sono studiati gli impatti che un canale di questa portata potrà avere sulla morfologia del nostro territorio lagunare”?. Barberini prosegue. “Abbiamo posto questi quesiti tempo fa a Regione- dice – e ora li poniamo anche al Ministero delle Infrastrutture ma finora non abbiamo avuto risposte. Noi non diciamo no a priori, ma serve una analisi della situazione prima di decidere”. Per far procedere l’opera attesa da decenni, il cui completamento costerà 560 milioni di euro, è prevista la redazione di un piano d’azione da parte della trentina di comuni interessati fra il veneziano e il padovano, capeggiati dal sindaco di Vigonovo Andrea Danieletto che recentemente ha incontrato su questo tema il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli.

Alessandro Abbadir