martedì, 19 Marzo 2024
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Campodarsego: “Il mio sogno nel cassetto: realizzare una cittadella scolastica”

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“In 10 anni nessuna delega per me, perchè credo nel lavoro di squadra”

Per Mirko Patron, primo cittadino di Campodarsego, l’avvio del nuovo anno rappresenta lo spunto per tracciare un bilancio non solo delle attività svolte e di quelle in agenda, ma anche in vista dell’ultimo anno e mezzo di mandato alla guida di un paese con 15mila abitanti, quattro frazioni (Bronzola, Reschigliano, Sant’Andrea e Fiumicello) oltre al capoluogo e una località come Bosco del Vescovo, due plessi di scuola primaria e due di secondaria di primo grado nel capoluogo, cui si aggiungono altri quattro plessi, uno per ogni frazione. Patron era stato eletto sindaco una prima volta nel 2010.

Fiducia che i cittadini di Campodarsego hanno deciso di rinnovargli nel 2015. Sindaco e giunta rimangono in carica cinque anni, dunque fino al prossimo 2020. E Patron, fatti due mandati, non potrà più essere rieletto. “Ma nemmeno mi metterò in lista – assicura il primo cittadino che, da sportivo, ha di sicuro in mente altre sfide per rimettersi in gioco -. In dieci anni non ho mai trattenuto per me stesso alcuna delega, a riprova di quanto creda nel valore della squadra a cui ho lasciato. Come sul campo di calcio, qualsiasi vittoria è della squadra, il gol è frutto del lavoro di tutti comprese le retroguardie difensive. Quello che ho sempre cercato di fare è tenere unito il gruppo e farlo crescere perché un domani possa camminare con le proprie gambe”.

Tanti gli obiettivi realizzati nel 2018 e non solo. Eppure Patron coltiva comunque un proprio sogno che, al momento, è ancora nel cassetto. “È un’idea che ho da tempo, e che è condivisa anche da chi lavora con me: il sogno è quello di poter realizzare una grande cittadella scolastica, un luogo in cui concentrare i vari plessi, dotandoli di luoghi altrettanto adeguati ad esempio per studiare le lingue e l’informatica, un grande laboratorio permanente di apprendimento e crescita, immerso nella natura con palestra e impianti sportivi. Attualmente le nostre scuole, presenti in ogni frazione, spesso sono obsolete e richiedono interventi di manutenzione e adeguamenti soprattutto in termini di sicurezza. Senza contare che ci vogliono almeno 75 iscritti perché un plesso rimanga in vita. Speriamo possano esserlo a lungo anche se, come amministratori e cittadini, abbiamo l’obbligo di ragionare in termini di media e lunga scadenza e guardare avanti”.

Nicoletta Masetto