martedì, 19 Marzo 2024
HomePadovanoCamposampierese EstCamposampiero: Miriam, che insegna a non mollare

Camposampiero: Miriam, che insegna a non mollare

Tempo di lettura: 2 minuti circa

È riuscita a realizzare un sogno: pubblicare le sue poesie in un libro corredato di disegni e foto. Il titolo è “Macchie di comunicazione libera”, edizioni Bertato

La sua fortuna sono… i colpi di testa. Grazie a piccoli, quasi impercettibili movimenti, appunto del capo, e a un joystick che muove il cursore sullo schermo riesce a dar forma ai suoi pensieri e a scrivere. Miriam ha 27 anni ed è disabile. Nonostante la malattia non si è data per vinta. Anche se ci sono stati momenti, e non pochi come confessa, di sconforto e un lungo periodo di buio coinciso con la morte della madre, la persona che più di tutte aveva creduto in lei. Lei si chiama Miriam Madrone ed è una tipa davvero tosta perché non si arrende di fronte alle difficoltà.

Non mollare mi dà la forza per andare avanti e tentare di capire cos’è la vita attraverso le sue direzioni – ci spiega proprio con il sistema in funzione muove grazie a suoi piccoli colpi di testa -. Ho una malattia rara che non mi permette di usare le mani, ma con un movimento del capo riesco a comunicare, scrivendo su uno speciale schermo”. Miriam ha fatto molto di più. È riuscita a realizzare un sogno: pubblicare le sue poesie in un bel libricino corredato di disegni e foto.

Il titolo è “Macchie di comunicazione libera”, edizioni Bertato, illustrazioni di Maurizio Cocco, in collaborazione con l’associazione “Ancora” e il Centro disabili motori di Camposampiero. “Nel percorso di autonomia degli ultimi tre anni – spiega Miriam – sono cambiata e maturata molto. Questa esperienza di crescita, accompagnata da persone diverse, l’ho voluta raccogliere in pensieri sparsi e immagini della natura”. Miriam è soddisfatta e riconoscente, in particolare nei confronti degli operatori e degli educatori di Casa Gialla e del Centro Disabili Motori (Cdm) di Camposampiero che definisce “validi insegnanti di vita”.

“La prima parte della vita è stata sofferta e difficile almeno fino ai 25 anni – aggiunge Miriam –, quando ho deciso di andare oltre la morte di mia madre. Sono così approdata alla Casa gialla, una struttura per disabili adulti che mi ha accolta giorno e notte. Il Centro Disabili Motori, invece, è il luogo dove ho sviluppato le strategie per valorizzare le piccole autonomie. Il sistema di comunicazione che si basa sulla scrittura, attraverso il quale ho messo giù i miei pensieri in poesia”.

Miriam avanza di lettera in lettera, componendo i suoi scritti con l’uso dello speciale software. “Mi sono diplomata al liceo scientifico – conclude –. Ora vorrei continuare a studiare e, soprattutto, scrivere libri”.

Nicoletta Masetto