martedì, 19 Marzo 2024
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Mira: imbrattata la lapide di Romeo Isepetto

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Vandalismo sulla lapide di una delle figure più importanti della Riviera

“Farabutto”, è l’insulto scritto qualche settimana fa sulla lapide dedicata a Giare di Mira, al partigiano Romeo Isepetto che morì in in incidente di pesca nell’agosto del 1947 in laguna sud, nell’area di Mira.

A denunciare l’accaduto alcuni cittadini e l’Anpi presieduto da Tullio Cacco. “L’insulto a Isepetto e a Giuseppe Fabbian che morì con lui nel 1947 – spiega Cacco è il segno dei tempi. È il segno dello sdoganamento delle ideologie più bieche del Novecento condannate dalla storia e che hanno provocato una guerra mondiale causato decine di milioni di morti. La comunità condanni questo insensato gesto fatto da un vigliacco con il favore della notte. Il farabutto è chi ha scritto l’insulto”.

Comune e associazioni poi hanno fortemente condannato il gesto. Ma chi era Isepetto? Romeo Isepetto fu una figura simbolo, durante gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, dell’antifascismo della Riviera, e fu catturato come resistente e antifascista dai tedeschi durante un rastrellamento dopo l’8 settembre del 1943.

Finì nel campo di concentramento di Mauthausen dal quale riuscì a tornare a guerra finita. Era un pescatore, e proprio pescando in barena a Giare, nel 1947, perse la vita. Stava pescando di frodo, con l’esplosivo, in una valle privata. Il suo era una sorta di “esproprio proletario”, verso quei personaggi che avevano fiancheggiato il fascismo. Isepetto, il pesce pescato, tolto quello per la sua famiglia, lo donava gratuitamente ai poveri del posto. Fu segretario locale del Pci. Alla figura di Isepetto, il cantastorie Gualtiero Bertelli, anche lui mirese, ha dedicato una struggente ballata.

A. A.