giovedì, 25 Aprile 2024
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Morgano: l’ex cava diventerà una campagna

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A tranquillizzare i cittadini ci ha pensato il sindaco in persona attraverso una lettera di spiegazioni circa i nuovi progetti ambientali all’ex cava

L ’ex cava Colombera non verrà trasformata in una discarica, parola del Comune. Il vecchio progetto è stato cestinato alla fine di una battaglia legale durata 25 anni, dal 1989 al 2014. E adesso non rispunterà. Il sindaco Daniele Rostirolla ha scritto a tutte le famiglie di Morgano per tranquillizzarle.

L’ex sito estrattivo che sorge verso il confine con Padernello e Santa Cristina, oggi acquisito dalla Cazzaro Movimenti Terra, verrà riempito e riconvertito in un pezzo di campagna. La nuova proprietà non ha ancora presentato un progetto ufficiale per il recupero dell’originario uso agricolo. Da quanto si apprende, a Morgano potrebbe arrivare, tra le altre cose, anche parte del materiale scavato per la costruzione della superstrada Pedemontana. Ma niente rifiuti o materiale inquinato.

“Dopo anni di battaglie da parte del Comune per vedere naufragato il vecchio progetto della discarica, è inimmaginabile pensare ora a soluzioni che vadano contro ambiente e cittadini – ha messo nero su bianco Rostirolla – soprattutto dopo che la nostra amministrazione ha espresso ufficialmente le proprie perplessità contro il riutilizzo in chiave industriale dell’ex cava e contro il passaggio del mega elettrodotto di Terna, ravvisando un pericolo potenziale per l’ambiente e per il territorio”. “L’unico intervento ammissibile nell’ex cava Colombera – aggiunge il primo cittadino – è quello della ricomposizione ambientale mediante il riporto di terreno conforme ai requisiti di legge”.

Il sindaco ha colto anche l’occasione per fare chiarezza sull’attività di pulizia all’interno dell’ex cava. Poco più di un anno fa la ditta Cazzaro è intervenuta tagliando la vegetazione spontanea, senza richiedere alcuna segnalazione. A fronte di una segnalazione, a fine 2017 c’è stato un sopralluogo da parte dei carabinieri forestali del Veneto da cui è emerso che l’area non risulta sottoposta a vincolo idrogeologico, ma che è in parte boscata, per una superficie di circa 27.300 metri quadrati.

Quota poi ridotta a 5.440 metri quadrati. E alla luce del pagamento della misura compensativa, il 18 ottobre scorso sono ripartiti i lavori di pulizia. “C’è la volontà che un’area degradata torni nella sua condizione agricola iniziale, senza che venga trasformata in un ricettacolo di rifiuti – conclude Rostirolla – nonostante il buon nome e la disponibilità della ditta richiedente, il Comune sarà controllore fermo nel valutare il progetto in ogni suo aspetto, così come sarà posta attenzione alle eventuali fasi successive, in caso di esito favorevole, che prevederanno sicuramente dei controlli a sorpresa”.

Mauro Favaro

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