martedì, 16 Aprile 2024
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Piove di Sacco, il sindaco Gianella: “No alla chiusura del punto nascite”

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Torna all’attacco il primo cittadino: “Solo a Piove non si nasce più?” si chiede accusando la Lega locale e quella regionale di mancanza di volontà politica

Che nessuno nascesse all’Immacolata Concezione era più che certo. Da luglio l’attività della sala parto è “sospesa” per il venire meno degli standard di sicurezza dettato della carenza di medici specialisti. La sospensione delle attività di Punto nascita, trasformato temporaneamente in Centro maternità, sarebbe dovuta durare, secondo una nota di luglio dell’Usl 6 Euganea, “il tempo necessario a garantire il reperimento e la stabilizzazione delle risorse specialistiche previste, ad adeguare il modello organizzativo, aumentare le competenze professionali per garantire gli standard di personale e organizzativi idonei a mantenere in sicurezza la struttura”. Sei mesi dopo la situazione non è cambiata.

Sospensione del servizio – ha dichiarato il sindaco Davide Gianella – significa in realtà chiusura? A Piove di Sacco evidentemente sì! Dopo infinite richieste, lettere, incontri a Roma, Venezia e Padova, il dato oggettivo è che per la prima volta non c’è stato un “primo nato”. Anche se Andrea Recaldin e i suoi hanno dimostrato di non tenere al futuro del nostro ospedale, bisogna continuare a combattere, perché a Camposampiero e Cittadella le soluzioni sono state trovate. A Portogruaro addirittura si è arrivati al potenziamento, nonostante i 200 parti annui. Non è questione di numeri, ma di volontà. La politica regionale e la Lega locale, se vogliono riscattarsi, devono potenziare l’ospedale con nuovi reparti. Ci sono strade e possibilità: ora serve la volontà! Altrimenti, anche l’autonomia, tanto decantata, a cosa serve? A spogliare i territori locali?”.

“Era dal 1860, grazie alla saggezza di chi ha fatto sorgere l’ospedale – ha aggiunto Stefano Mancin, presidente della commissione consiliare per la Sanità – che nascevano bambini a Piove. Ora che non accade più, vorremmo che tutta la Saccisica sapesse chi deve ringraziare… Prendere atto che in tutta la provincia si può nascere nel proprio territorio ma non nella Saccisica, ci fa sentire figli di un dio minore, veneti di serie b”.

Alessandro Cesarato