venerdì, 29 Marzo 2024
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Rovigo: al macero la biblioteca di Cibotto? Replica il presidente dell’Accademia

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Boniolo: “Veramente qualcuno è così sciocco e in malafede da pensare che io possa mandare al macero libri con noncuranza e che voglia danneggiare la cultura?”

La polemica è divampata nelle ultime settimane del 2018 e il solco del conflitto sta assumendo con l’avvio del 2019 contorni sempre più definiti. La destinazione al macero di 27 quintali di libri, fra i quali anche molti testi appartenenti alla donazione dello scrittore polesano Gian Antonio Cibotto all’Accademia dei Concordi di Rovigo, ha suscitato reazioni veementi riunite intorno alla semplice argomentazione che i libri non possono essere trattati come rifiuti, fino alle dichiarazioni più recenti apparse sulla stampa del critico d’arte Vittorio Sgarbi che promette denunce e provvedimenti giudiziari.

Al centro degli attacchi c’è il Presidente dell’Accademia dei Concordi Giovanni Boniolo che nei giorni scorsi ha diramato una lettera pubblica rivolta a “concittadine e concittadini”, un appello duro in cui sono ritenute risibili le accuse mosse sullo sfregio perpetrato contro la cultura.

“Sono uno dei filosofi italiani con il maggior impatto internazionale. E veramente qualcuno è così sciocco e in malafede da pensare che io possa mandare al macero libri con noncuranza e che voglia danneggiare la cultura?”, si legge nella lettera in cui Boniolo, in effetti, si dilunga nelle sottolineature del suo curriculum vitae presentato a garanzia della dedizione a un imponente impegno svolto a favore della cultura, non solo in Italia. Il presidente riepiloga, poi, la vicenda del lascito di Cibotto attestato da una disposizione autografa dello scrittore risalente al 2007 e secondo la quale dei libri elargiti all’Accademia, circa 40mila volumi, occorreva costituire uno specifico fondo, attività certosina di esame e catalogazione che richiede “tempo, personale, capacità”.

Boniolo spiega: “Come è stato pubblicamente detto in occasione del convegno in memoria di Cibotto del maggio 2018, circa l’8-10% dei volumi donati è stato ritenuto non inseribile nel fondo per varie ragioni (doppioni, irrilevanza, incompletezza). Ovviamente, nessun elemento contenente note autografe o altri segni di Cibotto è stato eliminato”. Conclude, poi, dicendo: “Nel 2019 spero di organizzare un evento pubblico per portare a conoscenza lo stato di catalogazione del “fondo Cibotto”; spero pure di organizzare un seminario sul tema “Etica della comunicazione”.

Il Presidente della Concordiana puntualizza, inoltre, che la conformità alle volontà di Gian Antonio Cibotto è confermata dalla curatrice testamentaria e che il fondo Cibotto sarà messo al più presto a disposizione della cittadinanza. La questione è notevolmente complessa. Un poeta come Heinrich Heine sosteneva che “dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini” ma, anche senza urlare alla “biblioclastia”, è certo che ogni libro ci racconta qualcosa e che non potremo sapere più nulla, ad esempio, né dei classici perduti nell’incendio della leggendaria Biblioteca Alessandrina tanto quanto dei libri messi al rogo dai totalitarismi del Novecento. È per il valore della cultura libraria che il 24 marzo è stata istituita una Giornata nazionale per la promozione della lettura.

Daniela Muraca