martedì, 19 Marzo 2024
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Porto Tolle: “La vivificazione delle lagune è una criticità da risolvere

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Luigino Marchesini (Consorzio delle cooperative dei pescatori OP): “Un fattore, l’equilibrio tra dolce e salato che, se viene meno per il poco ricircolo delle acque, causa la moria dei molluschi”

La vivificazione delle lagune è una della criticità più rilevanti per il comparto ittico del Delta. Oltre alle problematiche legate alle trivelle in alto Adriatico per l’estrazione di idrocarburi e ai Sic marini (come riportato a p.10). A confermarlo Luigino Marchesini, presidente del Consorzio delle Cooperative di Pescatori OP (Organizzazione di Produttori) al quale fanno capo 1500 addetti ai lavori, spalmati in 14 cooperative.

“Nell’ultimo tavolo tecnico regionale – spiega Marchesini – sono state trattate le linee guida che permetteranno lo snellimento delle pratiche burocratiche per l’avvio in tempi più rapidi dei lavori di ordinaria manutenzione nelle lagune”. Dragaggi necessari alle bocche a mare e nei canali di navigazione artificiali che permetterebbero un miglior ricircolo dell’acqua nelle lagune Canarin, Barbamarco e Sacca di Scardovari. Ambienti dove l’acqua dolce, proveniente dai rami del fiume Po, si mescola con l’acqua salata del mare, per formare l’acqua salmastra, ideale per l’allevamento dei molluschi.

Un fattore, l’equilibrio tra dolce e salato, che se viene meno per il poco ricircolo delle acque, causa la moria dei molluschi, come accaduto nei mesi scorsi nella laguna del Canarin, costringendo i pescatori a spostarsi nella Sacca degli Scardovari.

“Per questo il 90% di vongolari si concentra lì tre volte a settimana – dichiara il presidente del consorzio -, perché la laguna del Canarin necessita della realizzazione di una diga che consentirebbe all’acqua dolce di rimanere arginata rispetto alla laguna e della sistemazione della bocca sud del Bastimento, attualmente ostruita, che migliorerebbe l’idrodinamicità dell’acqua. Le lagune per conformazione devono avere due bocche e non una sola”.

“A breve – annuncia Marchesini – dovrebbero partire in Barbamarco i lavori lungo il Po di Tramontana e il ripristino dell’argine del Po di Gnocca per chiudere i continui varchi che si aprono con la piena del Po.

Gu.Fe