martedì, 19 Marzo 2024
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Veneto politica: quota 100 potrebbe mettere in ginocchio comuni e sanità

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Negli ospedali mancano medici, 118 solo nel trevigiano ma la cifra è destinata ad aumentare

Il primo a lanciare l’allarme, in occasione di un’audizione in commissione Lavoro del Senato, è stata Anci, l’associazione dei comuni Italiani che ha sottolineato come con quota 100 “si rischia un esodo anticipato e massiccio di personale, soprattutto dirigenziale, che si è nell’impossibilità di sostituire”.

Dal canto suo, la presidente veneta di Anci, Mariarosa Pavanello, ha rincarato la dose spiegando che in moltissimi comuni veneti ci sono dirigenti alla soglia dei 60 anni che potrebbero far richiesta di pensionamento ma che non ci sarebbero i tempi tecnici sufficienti ad indire concorsi per sostituirli. L’associazione dei comuni ha stimato in circa 50.000 dipendenti la platea dei probabili aventi diritto alla pensione quota cento.

“La nostra stima ovviamente – hanno detto i rappresentanti dei Comuni – è fatta sui dati delle classi di età, ma non sull’anzianità contributiva”, certo è che il rischio è reale e senza procedure d’emergenza l’apparato pubblico comunale potrebbe fermarsi. La stessa situazione potrebbe verificarsi anche in campo medico, come ha sottolineato di recente anche in Consiglio regionale il consigliere del Partito Democratico, Andrea Zanoni. “I medici non si trovano – ha denunciato – e la situazione si aggraverà nei prossimi mesi. Ma quella che stiamo vivendo non è certo un’emergenza Negli ospedali mancano medici, 118 solo nel trevigiano ma la cifra è destinata ad aumentare improvvisa e le responsabilità sono sia del Governo che della Regione. Zaia non si può autoassolvere. Nel Piano Socio Sanitario (PSSR) mancano adeguate risposte, anche se non avrebbero risolto del tutto il problema”.

A denunciare “la carenza di ‘camici bianchi’ sono stati i Direttori Generali delle Ulss. In particolare, negli ospedali trevigiani ne mancano oggi 118, ma la cifra è destinata ad aumentare”. “Quota 100 rischia di provocare un vero e proprio terremoto – denuncia l’esponente Dem – sarebbero 142 i medici con i requisiti per andare in pensione anticipatamente. È inquietante questo sdoppiamento di Zaia, versione Doctor Jekyll e mister Hyde, che da un lato propone di allungare l’età pensionabile per i professionisti, dall’altro però accetta sull’attenti tutte le decisioni del Governo”.

“Non solo Quota 100, ma anche il taglio dei Fondi sanitari per il 2019 e il mancato sblocco del tetto di spesa per il personale – aggiunge il consigliere Dem – Per non parlare del Reddito di Cittadinanza: con una parte minima di quelle risorse si poteva fare un piano di assunzioni e rinnovare il contratto, fermo da dieci anni. Pensare che i problemi si possano risolvere con l’autonomia, è l’ennesima favola. Anche perché la Regione ha responsabilità precise”. “Sempre più medici ‘scappano’ dal Pubblico per passare al Privato per i turni massacranti e non solo – sottolinea Zanoni – aumentano i professionisti che non vogliono lavorare nelle strutture periferiche. Tutta colpa della mancata autonomia? Nel PSSR potevamo dare alcune risposte, come Partito Democratico avevamo chiesto un Piano straordinario di assunzioni che è stato bocciato senza motivazioni convincenti”.

“E così, come già successo per altre leggi, sarà l’ennesimo provvedimento ‘delle buone intenzioni’ – conclude Andrea Zanoni – con tanti obiettivi che rimarranno solo sulla carta”.

Maria Pavan

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