giovedì, 28 Marzo 2024
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Camposampiero: Giovanni, orafo e scultore del legno

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Ha appena 22 anni il giovane camposampierese che intaglia opere in legno. Un mestiere respirato e conosciuto fin da piccolo nell’oreficeria del padre, dove poi ha trovato la sua arte tra natura e passione

Difficile trovare tanta passione e altrettanta maestria in un ragazzo di appena 22 anni. Giovanni Zoli, orafo e scultore però, ha avuto la fortuna di respirarle in casa, fianco a fianco del padre maestro orafo, nella bottega di famiglia. Un’arte, che poi ha personalmente affinato avvicinandosi in punta di piedi, con grande umiltà ma con altrettanta tenacia. Un “mestiere” che ha trasferito anche alla scultura, in particolare quella del legno, “un materiale unico perché vivo che va trattato con rispetto” esordisce Giovanni. Le sue opere si possono ammirare nella mostra permanente allestita, vicino al negozio di famiglia, in via contrà Rialto.

“Sono nato a Camposampiero nel 1996. All’età di quattordici anni mi sono avvicinato al mondo dell’arte frequentando il liceo artistico “Pietro Selvatico” a Padova. A scuola ho intrapreso l’arte dei metalli e dell’oreficeria, prima grande passione nonché attività di famiglia da molti anni. Il questo periodo (2010-2015) ho sperimentato le tradizionali tecniche dell’oreficeria, dell’incisione a bulino e dell’incastonatura; avendo la fortuna di poter far pratica anche all’interno della Gioielleria/ Laboratorio di mio padre”.

“In poco tempo ho acquisito una notevole capacità tecnicaartistica eseguendo lavorazioni interamente manuali – continua -. In concomitanza agli studi il mio pensiero ha cominciato a evolversi e a maturare, sentendo la necessità di esprimere la mia arte non solo attraverso i metalli nobili e le pietre preziose, ma anche attraverso il legno. Al contrario dell’oro, il legno è un materiale più povero, ma ricco di anima e di forza”. Così nel 2014, quasi per scherzo Giovanni ha iniziato a “tirare fuori” da alcune schegge e ramoscelli di legno le prime figure. “La passione sempre più grande ha cominciato a suscitare in me un’ispirazione che diventa sfida ogni volta che inizio una nuova scultura su un tronco”. Il filo rosso che unisce le sue opere nasce dal rapporto tra uomo e natura, un dialogo quasi mistico e religioso.

“I personaggi appartengono a dei luoghi e a tempi ancestrali dove l’uomo aveva un’enorme consapevolezza di se stesso e dell’ambiente circostante. Uomini e donne levigati dai venti, dalle rocce, dalla terra conoscitori sofferenti di un mondo che è scomparso quasi del tutto. I temi che mi ispirano nascono dall’amore che nutro verso la cultura dei Nativi Americani e dal fascino dell’eterno tema della “Passione”. Mi piace comunicare un senso di umanità che tento di dare attraverso le imperfezioni del legno stesso, i difetti che possono essere crepe, nodi o spaccature li trasformo in pregi per trasmettere tutta la forza espressiva e il potere enigmatico che sento dentro di me”.

“Ogni soggetto ha la sua storia da raccontare, forse la sussurra attraverso i silenzi eterni propri dell’anima del legno – conclude-. Sono giovane, il mio percorso sarà molto lungo e non facile, ma ho moltissime idee pronte da sviluppare e più vado avanti più la sfida con me stesso diventa sempre più interessante e sempre più bella”.

Nicoletta Masetto